mercoledì 1 marzo 2017

Il Vangelo del Giovedì 2 Marzo 2017

1° Lettura dal libro del Deuteronòmio (30,15-20)
Dal Vangelo secondo Luca (9,22-25) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve
soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti
e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi
se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria
vita per causa mia, la salverà.
Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero,
ma perde o rovina se stesso?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il destino del Signore è ormai segnato, ed egli lo sa perfettamente;
proprio coloro che avrebbero dovuto accoglierlo saranno i primi
a rifiutarlo e a metterlo a morte.
Questo da a Gesù l’opportunità di chiarire la natura del discepolato;
chi va dietro a lui non deve aspettarsi nulla se non la croce, da  portare
con amore e pazienza, proprio come Lui stesso ha fatto per primo.
La Quaresima è senza dubbio il periodo nel quale rivedere il nostro
rapporto con la croce; essa è tutto ciò che c’è di scomodo, di difficile,
di doloroso e di incomprensibile nella nostra vita.
Quante volte avremmo desiderato che tutto ciò ci fosse tolto, per
poter vivere più serenamente?
Moltissime volte, anche magari imprecando contro la sfortuna.
Ebbene, da quest’oggi possiamo decidere di accettarlo; solo così
conosceremo la vera pace.
Non sarà facile, ma abbiamo la preghiera che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


Il Vangelo del Mercoledì 1 Marzo 2017

Le Ceneri.
1° Lettura dal libro del profeta Gioèle (2,12-18)
2° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (5,20-6,2)
Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6.16-18) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non
praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati
da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro
che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te,
come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere
lodati dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che
fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo,
che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe
e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere
visti dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta
e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede
nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti,
che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto,
perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo,
che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La penitenza è effetto di un profondo processo di conversione che
agisce nell’intimo del cuore; proprio per tale motivo, essa avviene
nel segreto, lontano da occhi indiscreti.
Il cambiamento interiore fugge da tutto ciò che è appariscente;
per questo Gesù stigmatizza l’atteggiamento di coloro che si
servivano delle pratiche penitenziali semplicemente per dimostrare
di essere più bravi e più santi degli altri.
La loro è una ben misera ricompensa, poiché essi si accontentano
del plauso degli uomini; invece, la penitenza e la conversione
autentica iniziano anzitutto nel cuore e nel silenzio, per poi
manifestarsi nella pienezza delle opere e nell’attuazione di una
vita in totale simbiosi con il messaggio evangelico.
Questo ci fa capire che non dobbiamo fare penitenza per essere
brave persone agli occhi delle persone, ma nel nascondimento
per far piacere al Signore, per riuscirci aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

Il Vangelo del Martedì 28 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro del Siràcide (35,1-15)
Dal Vangelo secondo Marco (10,28-31) anno pari.
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato
tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia
lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per
causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo
tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli
e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Cosa ci si guadagna a stare con Gesù?
A questa domanda, diretta e per certi versi anche impertinente,
il Maestro risponde con estrema chiarezza; tra le altre cose, sono
previste anche le persecuzioni.
Guai se pensassimo che essere discepoli del Signore ci tenga al sicuro
dalle tribolazioni di coloro che non conoscono Dio ed il suo amore.
Proprio nelle occasioni di dolore, infatti, abbiamo la possibilità di
testimoniare con fede la nostra fiducia in Lui.
Non dobbiamo essere come la nutrita schiera di coloro i quali, finchè
tutto va bene, manifestano il loro amore per Gesù, ma appena una
tribolazione o una sofferenza si affaccia nella loro vita, perdono tutta
la loro fede e si scandalizzano del fatto che l’Altissimo si sia
dimenticato di loro.
Nella vita abbiamo i momenti belli, ma anche i momenti dolorosi,
perciò quando abbiamo i momenti di dolore affidiamoci all’amore
del Signore attraverso la preghiera, Lui ci aiuterà a superarli.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


Il Vangelo del Lunedì 27 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro del Siràcide (17,20-28)
Dal Vangelo secondo Marco (10,17-27) anno pari.
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse
incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò:
«Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono?
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio,
non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo
padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin
dalla mia giovinezza».
Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa
sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un
tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!».
Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato;
possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è
difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».
I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse
loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio!
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco
entri nel regno di Dio».
Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?».
Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini,
ma non a Dio!
Perché tutto è possibile a Dio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Noi stessi ci rendiamo conto senza troppa difficoltà che a volte
l’ostacolo più grande per il compimento della volontà amorosa di Dio
nella nostra vita siamo noi stessi ed il nostro egoismo; siccome siamo
perfettamente consapevoli di questo, ci viene la preoccupazione che
Dio non possa far altro che fermarsi di fronte alla nostra libertà chiusa.
Lo sapevano anche i discepoli, che di fronte alle parole di Gesù
vengono presi dallo sconforto; chi mai potrà salvarsi?
Gesù fa capire loro che ciò che per gli uomini è impossibile, diventa
possibile e realizzabile; è Lui che lavora nel cuore di ogni uomo,
per preparare figli disponibili a seguire il comandamento di Dio,
condividendo la vita stessa di Gesù Cristo nella santità e nell’amore.
Ed allora, diamoci da fare se vogliamo essere pronti,
preparandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

Il Vangelo di Domenica 26 Febbraio 2017

VIII Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (49,14-15)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (4,1-5)
Dal Vangelo secondo Matteo (6,24-34) anno pari.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due
padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà
all’uno e disprezzerà l’altro.
Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che
mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete;
la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né
raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.
Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi,
può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate?
Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria,
vestiva come uno di loro.
Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si
getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo?
Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”.
Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani.
Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si
preoccuperà di se stesso.
A ciascun giorno basta la sua pena».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Le parole di Gesù sono davvero illuminanti; è inutile passare tutta la
vita preoccupandosi, fino ad ammalarsi, per quelle cose verso le quali
non abbiamo il minimo potere di influenza.
Mangiare, vestirsi e sopravvivere è un’arte che persino le creature
più semplici fanno senza preoccuparsi.
Il pericolo, secondo il Signore, è quello di perdere tempo senza
rendersi conto che ci sono cose ben più essenziali nella vita.
Una di queste è certamente cercare il regno di Dio; è un modo, questo,
per ricordarci che la nostra vita ha senso soltanto se essa è una continua
ricerca del nostro Creatore e Redentore.
Se ciò non avviene, siamo ne più ne meno come i pagani, cioè come
coloro che non hanno incontrato Dio nella loro vita.
Diamoci da fare allora, ed attraverso l’aiuto della preghiera cerchiamo
continuamente la redenzione.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


Il Vangelo del Sabato 25 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro del Siràcide (17,1-13)
Dal Vangelo secondo Marco (10,13-16) anno pari.
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse,
ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini
vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene
il regno di Dio.
In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie
un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Evidentemente i discepoli credono che il tempo di Gesù sia talmente
prezioso da non poter essere sprecato con dei bambini insignificanti.
Eppure, è proprio questo il prezioso insegnamento che il Maestro vuole
dare loro e che, sicuramente, li lasciò attoniti; proprio perché essi sono
considerati insignificanti hanno un posto di assoluto riguardo
nel regno dei cieli.
Ciò, per la mentalità dei discepoli, era davvero imbarazzante;
non hanno sempre saputo che i bambini non sono oggetto di attenzione
da parte di Dio se non dopo i dodici anni, quando essi divengono
capaci di leggere e capire la Scrittura?
Invece, Gesù dice loro che solo se sapranno mettere da parte l’orgoglio
e farsi insignificanti per il mondo, essi saranno davvero degni
del regno dei cieli.
Certamente il regno dei cieli non è dei furbi o dei super intelligenti,
ma dei semplici e umili, per questo dobbiamo eliminare dal nostro
cuore l’orgoglio, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

Il Vangelo del Venerdì 24 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro del Siràcide (6,5-17)
Dal Vangelo secondo Marco (10,1-12) anno pari.      
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della
Giudea e al di là del fiume Giordano.
La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro,
come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano
a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.
Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi
questa norma.
Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina;
per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua
moglie e i due diventeranno una carne sola.
Così non sono più due, ma una sola carne.
Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento.
E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra,
commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa
un altro, commette adulterio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La famiglia, cioè l’unione di un uomo e di una donna benedetta da Dio,
possiede talmente tante implicazioni morali e spirituali che non prendere
sul serio questo legame significa attentare, in qualche modo, ad una delle
leggi più fondamentali date da Dio.
Dunque, qualsiasi altra unione che non rispetti queste caratteristiche
offende questa unione.
Forse a qualcuno, (vedi la legalizzazione delle coppie gay varata dal
nostro Governo), proprio come allora, tale discorso può sembrare
eccessivamente esigente.
Eppure, l’amore vero è esigente, altrimenti non può nemmeno chiamarsi tale.
Così è l’amore che Dio ha per noi; totale e definitivo, e così dev’essere
l’amore che intercorre tra un uomo ed una donna.
Impariamo a pregare e a difendere la santità del matrimonio,
perché Dio sia glorificato in esso.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


Il Vangelo del Giovedì 23 febbraio 2017

San Policarpo.
1° Lettura dal libro del Siràcide (5,1-10)
Dal Vangelo secondo Marco (9,41-50) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da
bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo,
in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto
meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino
e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare
nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella
Geènna, nel fuoco inestinguibile.
E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare
nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato
nella Geènna.
E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te
entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi
essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco
non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco.
Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli
darete sapore?
Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Chi sono i piccoli di cui parla Gesù?
Essi non sono solo i bambini, ma sono anche i deboli, quelli che per
gli altri non contano nulla; sono gli umili e i poveri, coloro che godono
dell’amicizia particolare di Dio.
In questo caso, lo scandalo ha l’effetto di far perdere loro la fede,
gettandoli nella confusione e nell’incertezza.
Gesù dice che chi crea scandalo fa male anzitutto a se stesso; il danno
è talmente grande che, al confronto, è meno doloroso morire in fondo
al mare con una pietra legata la collo.
Forse non ci accorgiamo, ma basta una parola o un gesto, uno sguardo
fuori posto o una parola sgarbata per allontanare coloro che, invece,
il Padre ci affida e dei quali vuole che noi ci prendiamo cura.
Egli è molto esigente quando ci consegna i suoi piccoli.
Attenzione allora, non creiamo scandalo, pietre da appendere al collo
sono gratuite e basta sbagliare uno sguardo per averle attaccate al collo,
rimaniamo sulla strada giusta aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.