Della 19° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Giovanna
Francesca de Chantal, religiosa.
Prima Lettura
Così percepii in
visione la gloria del Signore.
Dal libro del profeta
Ezechièle (1,2-5.24-28c)
Era l’anno quinto
della deportazione del
re Ioiachìn, il cinque
del mese: la parola
del Signore fu rivolta
al sacerdote
Ezechièle, figlio di
Buzì, nel paese dei
Caldèi, lungo il fiume
Chebar.
Qui fu sopra di lui la
mano del Signore.
Io guardavo, ed ecco
un vento tempestoso
avanzare dal
settentrione, una grande nube
e un turbinìo di
fuoco, che splendeva tutto
intorno, e in mezzo si
scorgeva come un
balenare di metallo
incandescente.
Al centro, una figura
composta di quattro
esseri animati, di
sembianza umana.
Quando essi si
muovevano, io udivo il
rombo delle ali,
simile al rumore di grandi
acque, come il tuono
dell’Onnipotente,
come il fragore della
tempesta, come
il tumulto d’un
accampamento.
Quando poi si
fermavano, ripiegavano le ali.
Ci fu un rumore al di
sopra del
firmamento che era
sulle loro teste.
Sopra il firmamento
che era sulle loro
teste apparve qualcosa
come una pietra
di zaffìro in forma di
trono e su questa
specie di trono, in
alto, una figura dalle
sembianze umane.
Da ciò che sembravano
i suoi fianchi in
su, mi apparve
splendido come metallo
incandescente e, dai
suoi fianchi in giù,
mi apparve come di
fuoco.
Era circondato da uno
splendore simile
a quello
dell’arcobaleno fra le nubi in
un giorno di pioggia.
Così percepii in
visione la gloria del Signore.
Quando la vidi, caddi
con la faccia a terra.
Parola di Dio.
Vangelo
Lo uccideranno, ma
risorgerà.
I figli sono liberi
dal tributo.
Dal Vangelo secondo
Matteo (17,22-27) anno pari.
In quel giorno, mentre
si trovavano
insieme in Galilea,
Gesù disse ai suoi
discepoli: «Il Figlio
dell’uomo sta per
essere consegnato
nelle mani degli
uomini e lo
uccideranno, ma il terzo
giorno risorgerà».
Ed essi furono molto
rattristati.
Quando furono giunti a
Cafàrnao, quelli
che riscuotevano la
tassa per il tempio
si avvicinarono a
Pietro e gli dissero: «Il
vostro maestro non
paga la tassa?».
Rispose: «Sì».
Mentre entrava in
casa, Gesù lo prevenne
dicendo: «Che cosa ti
pare, Simone?
I re della terra da
chi riscuotono le tasse
e i tributi?
Dai propri figli o
dagli estranei?».
Rispose: «Dagli
estranei».
E Gesù replicò:
«Quindi i figli sono liberi.
Ma, per evitare di
scandalizzarli, va’ al
mare, getta l’amo e
prendi il primo pesce
che viene su, aprigli
la bocca e vi troverai
una moneta d’argento.
Prendila e consegnala
loro per me e per te».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Gesù vuole pagare la tassa del
tempio, certo.
Si scaglia contro il tempio,
contro la
gestione che ne fa la rinata
classe
sacerdotale, non è d'accordo col
clima
di esteriorità e superstizione
che sta
riducendo il tempio ad una
gigantesca
fabbrica di soldi.
Ogni israelita è tenuto a pagare
una tassa,
un contributo annuale, come se
non
bastassero le imposte di Roma!
Ma non importa; Gesù non è un
anarchico,
non vuole radere al suolo ma
ricostruire,
ridare speranza, trovare il
significato
profondo dei gesti e delle
pratiche religiose.
La Chiesa, comunità dei
discepoli, nella
storia ha assunto una
configurazione,
ha inventato lungo i secoli delle
strutture
che permettessero di annunciare
il
Vangelo con libertà e di
assolvere
alla propria missione.
Oggi, spesso, queste strutture
hanno
perso di significato e rischiano
di essere
solo un peso che grava sulle
spalle dei
pochi cristiani rimasti.
Ma prendiamo a cuore anche l’aspetto
concreto della vita parrocchiale;
il tetto
che perde, le spese del riscaldamento,
le pulizie delle aule.
Gesù non ha fatto lo snob, si è
sporcato
le mani, ha dato del suo, per sé
e per
Pietro, noi ci sentiamo migliori?
Speriamo, intanto preghiamo.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.