martedì 19 novembre 2024

Il Vangelo del Mercoledì 20 Novembre 2024

 

Della 33° settimana del Tempo Ordinario.

Sant’Edmondo, re degli Angli Orientali, martire.

Prima Lettura

Santo il Signore Dio, l'Onnipotente,

Colui che era, che è e che viene!

Dal libro dell'Apocalisse di san

Giovanni apostolo (4,1-11)

Io, Giovanni, vidi: ecco, una porta era

aperta nel cielo.

La voce, che prima avevo udito parlarmi

come una tromba, diceva: «Sali quassù,

ti mostrerò le cose che devono accadere

in seguito».

Subito fui preso dallo Spirito.

Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul

trono Uno stava seduto.

Colui che stava seduto era simile

nell'aspetto a diaspro e cornalina.

Un arcobaleno simile nell'aspetto a

smeraldo avvolgeva il trono.

Attorno al trono c'erano ventiquattro seggi

e sui seggi stavano seduti ventiquattro

anziani avvolti in candide vesti con corone

d'oro sul capo.

Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni;

ardevano davanti al trono sette fiaccole

accese, che sono i sette spiriti di Dio.

Davanti al trono vi era come un mare

trasparente simile a cristallo.

In mezzo al trono e attorno al trono vi

erano quattro esseri viventi, pieni d'occhi

davanti e dietro.

Il primo vivente era simile a un leone; il

secondo vivente era simile a un vitello;

il terzo vivente aveva l'aspetto come di

uomo; il quarto vivente era simile a

un'aquila che vola.

I quattro esseri viventi hanno ciascuno

sei ali, intorno e dentro sono costellati di

occhi; giorno e notte non cessano di ripetere:

«Santo, santo, santo il Signore Dio,

l'Onnipotente, Colui che era, che è e

che viene!».

E ogni volta che questi esseri viventi

rendono gloria, onore e grazie a Colui

che è seduto sul trono e che vive nei

secoli dei secoli, i ventiquattro anziani

si prostrano davanti a Colui che siede

sul trono e adorano Colui che vive nei

secoli dei secoli e gettano le loro corone

davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno,

o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria,

l'onore e la potenza, perché tu hai creato

tutte le cose, per la tua volontà esistevano

e furono create».

Parola di Dio.

Vangelo

Perché non hai consegnato il mio

denaro a una banca?

Dal Vangelo secondo

Luca (19,11-28) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse una parabola,

perché era vicino a Gerusalemme ed essi

pensavano che il regno di Dio dovesse

manifestarsi da un momento all'altro.

Disse dunque: «Un uomo di nobile

famiglia partì per un paese lontano,

per ricevere il titolo di re e poi ritornare.

Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò

loro dieci monete d'oro, dicendo: "Fatele

fruttare fino al mio ritorno".

Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono

dietro di lui una delegazione a dire: "Non

vogliamo che costui venga a regnare

su di noi".

Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli

ritornò e fece chiamare quei servi a cui

aveva consegnato il denaro, per sapere

quanto ciascuno avesse guadagnato.

Si presentò il primo e disse: "Signore,

la tua moneta d'oro ne ha fruttate dieci".

Gli disse: "Bene, servo buono!

Poiché ti sei mostrato fedele nel poco,

ricevi il potere sopra dieci città".

Poi si presentò il secondo e disse: "Signore,

la tua moneta d'oro ne ha fruttate cinque".

Anche a questo disse: "Tu pure sarai a

capo di cinque città".

Venne poi anche un altro e disse: "Signore,

ecco la tua moneta d'oro, che ho tenuto

nascosta in un fazzoletto; avevo paura

di te, che sei un uomo severo: prendi

quello che non hai messo in deposito

e mieti quello che non hai seminato".

Gli rispose: "Dalle tue stesse parole ti

giudico, servo malvagio! Sapevi che

sono un uomo severo, che prendo quello

che non ho messo in deposito e mieto

quello che non ho seminato: perché allora

non hai consegnato il mio denaro a una banca?

Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi".

Disse poi ai presenti: "Toglietegli la

moneta d'oro e datela a colui che ne

ha dieci".

Gli risposero: "Signore, ne ha già dieci!".

"Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a

chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.

E quei miei nemici, che non volevano

che io diventassi loro re, conduceteli qui

e uccideteli davanti a me"».

Dette queste cose, Gesù camminava davanti

a tutti salendo verso Gerusalemme.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il Signore affida alla sua Chiesa, fragile

e peccatrice, il compito di renderlo

presente nel mondo.

Il tempo che viviamo è il tempo della

Chiesa, tempo fra le due venute di Cristo,

tempo dell’annuncio ad ogni uomo,

di costruzione del Regno di Dio là

dove viviamo.

E, in questo percorso, il Signore ci affida

dei doni, dei carismi, dei talenti da mettere

a servizio gli uni degli altri, da mettere a

servizio del Regno di Dio.

Ci sono fratelli, nella comunità, che hanno

il dono di costruire comunione, celebrando

l’eucarestia, donando il perdono,

annunciando la Parola.

Altri fratelli e sorelle che consacrano la

loro vita al Vangelo nella povertà e nel

servizio, altri che hanno il dono

dell’educazione ai bambini o di

animazione dei giovani, altri che hanno

il dono di spiegare la Parola del Signore.

Tutti, dal primo all’ultimo, abbiamo dei

carismi da mettere a disposizione, anche

la persona che pensa di non averne, di non

essere all’altezza, di non essere capace,

contribuisce con il suo amore e la sua

preghiera a costruire il Regno di Dio.

Prendiamo coscienza della grande

responsabilità che abbiamo, facciamo del

nostro meglio per scoprire e condividere

i doni che abbiamo, compatibilmente con

i nostri impegni famigliari e lavorativi.

Diamo una mano a Dio pregando!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.