Della 33° settimana del Tempo Ordinario.
Sant’Edmondo, re
degli Angli Orientali, martire.
Prima Lettura
Santo il Signore
Dio, l'Onnipotente,
Colui che era, che
è e che viene!
Dal libro
dell'Apocalisse di san
Giovanni apostolo
(4,1-11)
Io, Giovanni, vidi:
ecco, una porta era
aperta nel cielo.
La voce, che prima
avevo udito parlarmi
come una tromba,
diceva: «Sali quassù,
ti mostrerò le cose
che devono accadere
in seguito».
Subito fui preso dallo
Spirito.
Ed ecco, c'era un
trono nel cielo, e sul
trono Uno stava
seduto.
Colui che stava seduto
era simile
nell'aspetto a diaspro
e cornalina.
Un arcobaleno simile
nell'aspetto a
smeraldo avvolgeva il
trono.
Attorno al trono
c'erano ventiquattro seggi
e sui seggi stavano
seduti ventiquattro
anziani avvolti in
candide vesti con corone
d'oro sul capo.
Dal trono uscivano
lampi, voci e tuoni;
ardevano davanti al
trono sette fiaccole
accese, che sono i
sette spiriti di Dio.
Davanti al trono vi
era come un mare
trasparente simile a
cristallo.
In mezzo al trono e
attorno al trono vi
erano quattro esseri
viventi, pieni d'occhi
davanti e dietro.
Il primo vivente era
simile a un leone; il
secondo vivente era
simile a un vitello;
il terzo vivente aveva
l'aspetto come di
uomo; il quarto
vivente era simile a
un'aquila che vola.
I quattro esseri
viventi hanno ciascuno
sei ali, intorno e
dentro sono costellati di
occhi; giorno e notte
non cessano di ripetere:
«Santo, santo, santo il
Signore Dio,
l'Onnipotente, Colui
che era, che è e
che viene!».
E ogni volta che
questi esseri viventi
rendono gloria, onore
e grazie a Colui
che è seduto sul trono
e che vive nei
secoli dei secoli, i
ventiquattro anziani
si prostrano davanti a
Colui che siede
sul trono e adorano
Colui che vive nei
secoli dei secoli e
gettano le loro corone
davanti al trono,
dicendo: «Tu sei degno,
o Signore e Dio
nostro, di ricevere la gloria,
l'onore e la potenza, perché
tu hai creato
tutte le cose, per la
tua volontà esistevano
e furono create».
Parola di Dio.
Vangelo
Perché non hai
consegnato il mio
denaro a una banca?
Dal Vangelo secondo
Luca (19,11-28) anno
pari.
In quel tempo, Gesù
disse una parabola,
perché era vicino a
Gerusalemme ed essi
pensavano che il regno
di Dio dovesse
manifestarsi da un
momento all'altro.
Disse dunque: «Un uomo
di nobile
famiglia partì per un
paese lontano,
per ricevere il titolo
di re e poi ritornare.
Chiamati dieci dei
suoi servi, consegnò
loro dieci monete d'oro,
dicendo: "Fatele
fruttare fino al mio
ritorno".
Ma i suoi cittadini lo
odiavano e mandarono
dietro di lui una
delegazione a dire: "Non
vogliamo che costui
venga a regnare
su di noi".
Dopo aver ricevuto il
titolo di re, egli
ritornò e fece chiamare
quei servi a cui
aveva consegnato il
denaro, per sapere
quanto ciascuno avesse
guadagnato.
Si presentò il primo e
disse: "Signore,
la tua moneta d'oro ne
ha fruttate dieci".
Gli disse: "Bene,
servo buono!
Poiché ti sei mostrato
fedele nel poco,
ricevi il potere sopra
dieci città".
Poi si presentò il
secondo e disse: "Signore,
la tua moneta d'oro ne
ha fruttate cinque".
Anche a questo disse:
"Tu pure sarai a
capo di cinque
città".
Venne poi anche un
altro e disse: "Signore,
ecco la tua moneta d'oro,
che ho tenuto
nascosta in un
fazzoletto; avevo paura
di te, che sei un uomo
severo: prendi
quello che non hai
messo in deposito
e mieti quello che non
hai seminato".
Gli rispose:
"Dalle tue stesse parole ti
giudico, servo
malvagio! Sapevi che
sono un uomo severo,
che prendo quello
che non ho messo in
deposito e mieto
quello che non ho
seminato: perché allora
non hai consegnato il
mio denaro a una banca?
Al mio ritorno l'avrei
riscosso con gli interessi".
Disse poi ai presenti:
"Toglietegli la
moneta d'oro e datela
a colui che ne
ha dieci".
Gli risposero:
"Signore, ne ha già dieci!".
"Io vi dico: A
chi ha, sarà dato; invece a
chi non ha, sarà tolto
anche quello che ha.
E quei miei nemici,
che non volevano
che io diventassi loro
re, conduceteli qui
e uccideteli davanti a
me"».
Dette queste cose,
Gesù camminava davanti
a tutti salendo verso
Gerusalemme.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il Signore affida alla sua
Chiesa, fragile
e peccatrice, il compito di
renderlo
presente nel mondo.
Il tempo che viviamo è il tempo
della
Chiesa, tempo fra le due venute
di Cristo,
tempo dell’annuncio ad ogni uomo,
di costruzione del Regno di Dio
là
dove viviamo.
E, in questo percorso, il Signore
ci affida
dei doni, dei carismi, dei
talenti da mettere
a servizio gli uni degli altri,
da mettere a
servizio del Regno di Dio.
Ci sono fratelli, nella comunità,
che hanno
il dono di costruire comunione,
celebrando
l’eucarestia, donando il perdono,
annunciando la Parola.
Altri fratelli e sorelle che
consacrano la
loro vita al Vangelo nella
povertà e nel
servizio, altri che hanno il dono
dell’educazione ai bambini o di
animazione dei giovani, altri che
hanno
il dono di spiegare la Parola del
Signore.
Tutti, dal primo all’ultimo,
abbiamo dei
carismi da mettere a
disposizione, anche
la persona che pensa di non
averne, di non
essere all’altezza, di non essere
capace,
contribuisce con il suo amore e
la sua
preghiera a costruire il Regno di
Dio.
Prendiamo coscienza della grande
responsabilità che abbiamo,
facciamo del
nostro meglio per scoprire e
condividere
i doni che abbiamo,
compatibilmente con
i nostri impegni famigliari e
lavorativi.
Diamo una mano a Dio pregando!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.