Della 3° settimana del
Tempo Ordinario.
Presentazione del
Signore.
1° Lettura dal libro
del profeta Malachìa (3,1-4)
Dal Vangelo secondo Luca
(2,22-32) anno dispari.
Quando furono
compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la
legge di Mosè,
Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per
presentarlo al
Signore-come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio
primogenito sarà
sacro al Signore»-e per offrire in sacrificio una coppia di
tortore o due
giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme
c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio,
che aspettava la
consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo
gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte
senza prima aver
veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo
Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano
il bambino Gesù per
fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo,
anch'egli lo
accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi
lasciare, o
Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi
hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti
a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre
di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li
benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la
caduta e la
risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione-e
anche a te una
spada trafiggerà l'anima-, affinché siano svelati i pensieri
di molti cuori».
C'era anche una
profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser.
Era molto avanzata
in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo
matrimonio, era poi
rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni.
Non si allontanava
mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni
e preghiere.
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio
e parlava del
bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero
adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero
ritorno in Galilea,
alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva
e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di
Dio era su di lui
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Simeone e Anna sono due giusti
d’Israele; essi, pur se avanti negli anni, hanno
avuto il coraggio e la pazienza
di aspettare che la promessa di Dio si realizzasse.
Proprio per questo motivo hanno
avuto il privilegio di riconoscere, in un
bambino di una giovane coppia di
sposi, il Signore.
Quello che spesso manca alla
nostra fede è proprio la perseveranza che si
misura nei tempi lunghi.
Quando le promesse di Dio non si
realizzano, siamo sempre tentati di pensare
che si sia dimenticato di noi;
invece, se lasciassimo vivere e operare lo Spirito
dentro di noi, ci renderemmo
conto che Dio vuole coinvolgerci in un dinamismo
di grazia nel quale il tempo ha
un ruolo diverso da quello che noi gli attribuiamo.
Purtroppo, noi siamo abituati a
volere tutto e subito, invece ci vuole pazienza,
ed invece di arrabbiarci,
preghiamo.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata,
Fausto.