venerdì 1 febbraio 2019

Il Vangelo del Sabato 2 Febbraio 2019


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
Presentazione del Signore.
1° Lettura dal libro del profeta Malachìa (3,1-4)
Dal Vangelo secondo Luca (2,22-32) anno dispari.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la
legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per
presentarlo al Signore-come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio
primogenito sarà sacro al Signore»-e per offrire in sacrificio una coppia di
tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio,
che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte
senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano
il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo,
anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi
lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti
a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la
caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione-e
anche a te una spada trafiggerà l'anima-, affinché siano svelati i pensieri
di molti cuori».
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser.
Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo
matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni.
Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni
e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio
e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero
ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di
Dio era su di lui
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Simeone e Anna sono due giusti d’Israele; essi, pur se avanti negli anni, hanno
avuto il coraggio e la pazienza di aspettare che la promessa di Dio si realizzasse.
Proprio per questo motivo hanno avuto il privilegio di riconoscere, in un
bambino di una giovane coppia di sposi, il Signore.
Quello che spesso manca alla nostra fede è proprio la perseveranza che si
misura nei tempi lunghi.
Quando le promesse di Dio non si realizzano, siamo sempre tentati di pensare
che si sia dimenticato di noi; invece, se lasciassimo vivere e operare lo Spirito
dentro di noi, ci renderemmo conto che Dio vuole coinvolgerci in un dinamismo
di grazia nel quale il tempo ha un ruolo diverso da quello che noi gli attribuiamo.
Purtroppo, noi siamo abituati a volere tutto e subito, invece ci vuole pazienza,
ed invece di arrabbiarci, preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.