martedì 8 aprile 2025

Il Vangelo del Mercoledì 9 Aprile 2025

 

Della 5° settimana di Quaresima.

San Massimo, vescovo.

Prima lettura.

Dio ha mandato il suo angelo

e ha liberato i suoi servi.

Dal libro del profeta

Daniele (3,14-20.46-50.91-92.95)

In quei giorni il re Nabucodònosor disse:

«È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego,

che voi non servite i miei dèi e non

adorate la statua d'oro che io ho

fatto erigere?

Ora se voi, quando udrete il suono del

corno, del flauto, della cetra, dell'arpa,

del salterio, della zampogna e di ogni

specie di strumenti musicali, sarete

pronti a prostrarvi e adorare la statua

che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel

medesimo istante, sarete gettati in mezzo

a una fornace di fuoco ardente.

Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».

Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero

al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo

bisogno di darti alcuna risposta in

proposito; sappi però che il nostro Dio,

che serviamo, può liberarci dalla fornace

di fuoco ardente e dalla tua mano, o re.

Ma anche se non ci liberasse, sappi,

o re, che noi non serviremo mai i tuoi

dèi e non adoreremo la statua d'oro

che tu hai eretto».

Allora Nabucodònosor fu pieno d'ira e

il suo aspetto si alterò nei confronti di

Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò

che si aumentasse il fuoco della fornace

sette volte più del solito.

Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del

suo esercito, comandò di legare Sadrac,

Mesac e Abdènego e gettarli nella

fornace di fuoco ardente.

I servi del re, che li avevano gettati dentro,

non cessarono di aumentare il fuoco nella

fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti.

La fiamma si alzava quarantanove cùbiti

sopra la fornace e uscendo bruciò quei

Caldèi che si trovavano vicino alla fornace.

Ma l'angelo del Signore, che era sceso

con Azarìa e con i suoi compagni nella

fornace, allontanò da loro la fiamma del

fuoco della fornace e rese l'interno della

fornace come se vi soffiasse dentro un

vento pieno di rugiada.

Così il fuoco non li toccò affatto, non

fece loro alcun male, non diede loro

alcuna molestia.

Allora il re Nabucodònosor rimase stupito

e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri:

«Non abbiamo noi gettato tre uomini

legati in mezzo al fuoco?».

«Certo, o re», risposero.

Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro

uomini sciolti, i quali camminano in

mezzo al fuoco, senza subirne alcun

danno; anzi il quarto è simile nell'aspetto

a un figlio di dèi».

Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto

il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il

quale ha mandato il suo angelo e ha

liberato i servi che hanno confidato in

lui; hanno trasgredito il comando del

re e hanno esposto i loro corpi per non

servire e per non adorare alcun altro

dio all'infuori del loro Dio».

Parola di Dio.

Vangelo.

Se il Figlio vi farà liberi,

sarete liberi davvero.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (8,31-42) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei

che gli avevano creduto: «Se rimanete

nella mia parola, siete davvero miei

discepoli; conoscerete la verità e la

verità vi farà liberi».

Gli risposero: «Noi siamo discendenti

di Abramo e non siamo mai stati

schiavi di nessuno.

Come puoi dire: "Diventerete liberi"?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità

io vi dico: chiunque commette il peccato

è schiavo del peccato.

Ora, lo schiavo non resta per sempre

nella casa; il figlio vi resta per sempre.

Se dunque il Figlio vi farà liberi,

sarete liberi davvero.

So che siete discendenti di Abramo.

Ma intanto cercate di uccidermi perché

la mia parola non trova accoglienza in voi.

Io dico quello che ho visto presso il

Padre; anche voi dunque fate quello che

avete ascoltato dal padre vostro».

Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo».

Disse loro Gesù: «Se foste figli di

Abramo, fareste le opere di Abramo.

Ora invece voi cercate di uccidere me,

un uomo che vi ha detto la verità

udita da Dio.

Questo, Abramo non l'ha fatto.

Voi fate le opere del padre vostro».

Gli risposero allora: «Noi non siamo

nati da prostituzione; abbiamo un

solo padre: Dio!».

Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro

padre, mi amereste, perché da Dio sono

uscito e vengo; non sono venuto da me

stesso, ma lui mi ha mandato».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù invita i giudei diventati suoi discepoli

a restare fedeli alle sue parole.

Ascoltare le sue parole, farle proprie,

interiorizzarle e viverle ci portano ad

essere discepoli di Gesù, a conoscere

la verità (su noi stessi, su Dio) e a

diventare liberi.

Liberi dal peccato, liberi per amare,

liberi di scegliere di essere discepoli.

Gesù ha le idee chiare, non ha paura

di manifestare il suo progetto,

la sua prospettiva.

Il suo messaggio è essenziale; siamo

invitati anche noi a non confondere le

parole con la Parola, a distinguere,

anche e soprattutto nella Chiesa di Dio,

l’essenziale dalle cose che ne conseguono.

Quanto è bello poter immaginare di

crescere in una libertà interiore sana

e salda, per poter orientare la nostra

vita, al di là e al di dentro degli eventi,

alla sequela del Maestro Gesù!

Eppure, ed è la prima volta che lo noto,

la reazione dei suoi discepoli è stizzita;

loro non sono schiavi, sono figli di

Abramo, non hanno bisogno di un

altro padre.

Dietro la loro fede si nasconde, in realtà,

un attaccamento alle proprie radici, alla

propria identità culturale, non accettano

di mettersi veramente in discussione.

Sono solo discepoli a parole, non nei fatti.

Sono discepoli che si devono ancora

convertire. Come noi.

Per questo dobbiamo continuamente pregare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.