Della 3° settimana di Quaresima.
San Giovanni di
Dio, religioso.
Prima lettura.
Non chiameremo più
dio nostro
l'opera delle
nostre mani.
Dal libro del profeta
Osèa (14,2-10)
Torna dunque, Israele,
al Signore, tuo Dio,
poiché hai inciampato
nella tua iniquità.
Preparate le parole da
dire e tornate al
Signore; ditegli:
«Togli ogni iniquità,
accetta ciò che è
bene:
non offerta di tori
immolati, ma la lode
delle nostre labbra.
Assur non ci salverà, non
cavalcheremo più
su cavalli, né
chiameremo più "dio nostro"
l'opera delle nostre
mani, perché presso di
te l'orfano trova
misericordia».
«Io li guarirò dalla
loro infedeltà, li amerò
profondamente, poiché
la mia ira si è
allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele;
fiorirà
come un giglio e
metterà radici come
un albero del Libano, si
spanderanno
i suoi germogli e avrà
la bellezza
dell'olivo e la
fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi
alla mia ombra,
faranno rivivere il
grano, fioriranno
come le vigne, saranno
famosi come
il vino del Libano.
Che ho ancora in
comune con gli
idoli, o Èfraim?
Io l'esaudisco e
veglio su di lui; io sono
come un cipresso
sempre verde, il tuo
frutto è opera mia».
Chi è saggio comprenda
queste cose, chi
ha intelligenza le
comprenda; poiché rette
sono le vie del
Signore, i giusti camminano
in esse, mentre i
malvagi v'inciampano.
Parola di Dio.
Vangelo.
Il Signore nostro
Dio è
l'unico Signore: lo
amerai.
Dal Vangelo secondo Marco
(12,28b-34) anno pari.
In quel tempo, si
avvicinò a Gesù uno
degli scribi e gli
domandò: «Qual è il
primo di tutti i
comandamenti?».
Gesù rispose: «Il
primo è: "Ascolta, Israele!
Il Signore nostro Dio
è l'unico Signore;
amerai il Signore tuo
Dio con tutto il tuo
cuore e con tutta la
tua anima, con tutta
la tua mente e con
tutta la tua forza".
Il secondo è questo:
"Amerai il tuo
prossimo come te
stesso".
Non c'è altro
comandamento più
grande di questi».
Lo scriba gli disse:
«Hai detto bene,
Maestro, e secondo
verità, che Egli
è unico e non vi è
altri all'infuori di
lui; amarlo con tutto
il cuore, con tutta
l'intelligenza e con
tutta la forza e
amare il prossimo come
se stesso vale
più di tutti gli
olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva
risposto
saggiamente, Gesù gli
disse: «Non
sei lontano dal regno
di Dio».
E nessuno aveva più il
coraggio
di interrogarlo.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Non è strana la domanda dello
scriba;
ai dieci comandamenti che
troviamo nel
decalogo del Deuteronomio, la
tradizione
rabbinica aveva aggiunti poco
meno di
seicento fittissime e
precisissime leggi
e osservanze che il pio ebreo era
tenuto
ad osservare.
Mi chiedo già soltanto come
facessero
a ricordarsele!
Leggi da osservare, ma,
ricordiamocelo,
nella logica del Vangelo, nella
logica
della Rivelazione; legge come
progetto
per essere felici, come sentiero
che ci
porta alla piena realizzazione.
Come a dire; cos’è che rende
felice l’uomo?
Cosa, tra le molte proposte che
intasano
la nostra prospettiva di vita, è
veramente
la chiave di volta del nostro
esistere?
La risposta, conosciuta, è tutto
meno
che scontata; ama.
Ama e scopriti amato, ama e
lasciati
avvolgere da un amore che ha
radici
profonde, che trova la sua
sorgente in Dio,
ama e fa della tua vita un dono d’amore.
Ecco il primo dei comandamenti,
ecco
ciò che veramente può liberare il
grido
di gioia del nostro ‘io’ più
profondo.
E la risposta di Gesù raggiunge,
straordinariamente, le
aspirazioni più
vere e profonde dell’uomo.
Ma a questa risposta va aggiunta
una riflessione.
Potremmo dire; in cosa consiste l’amore?
Se l’amore è la dimensione più
vera della
vita, perché facciamo così fatica
a viverlo?
Perché possiamo amare male o con
ambiguità o con possesso, così da
tradurre una melodia in un
accento
stridulo che ci ferisce
profondamente?
Che il Signore ci accordi di
amare come
Lui ci ha amati; col cuore e con
la volontà,
desiderando il bene dell’altro,
senza
possesso né egoismo.
Mettiamoci alla scuola dell’amore
del Maestro Gesù.
L’amore è il cuore del tuo
Vangelo, Signore.
L’amore è il nostro desiderio più
nascosto,
il nostro sogno segreto.
Insegnaci ad amare, Signore,
insegnaci a
lasciarci amare, e sarà gioia
piena nei
secoli dei secoli, aiutandoci con
la preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.