sabato 18 marzo 2017

Il Vangelo di Domenica 19 Marzo 2017

III Domenica di Quaresima.
1° Lettura dal libro dell’Èsodo (17,3-7)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,1-2.5-8)
Dal Vangelo secondo Giovanni (4,5-42) anno A.
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar,
vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui
c’era un pozzo di Giacobbe.
Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo.
Era circa mezzogiorno.
Giunge una donna samaritana ad attingere acqua.
Le dice Gesù: «Dammi da bere».
I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi.
Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo,
chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?».
I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che
ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe
dato acqua viva».
Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo;
da dove prendi dunque quest’acqua viva?
Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo
e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete;
ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno.
Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che
zampilla per la vita eterna». «Signore–gli dice la donna–, dammi
quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui
ad attingere acqua».
Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui».
Gli risponde la donna: «Io non ho marito».
Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”.
Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito;
in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta!
I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che
è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte
né a Gerusalemme adorerete il Padre.
Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo,
perché la salvezza viene dai Giudei.
Ma viene l’ora–ed è questa–in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in
spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano.
Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo:
quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa».
Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che
parlasse con una donna.
Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?».
La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite
a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto.
Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia».
Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete».
E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse
portato da mangiare?».
Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha
mandato e compiere la sua opera.
Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura?
Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già
biondeggiano per la mietitura.
Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché
chi semina gioisca insieme a chi miete.
In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete.
Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno
faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna,
che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto».
E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro
ed egli rimase là due giorni.
Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più
per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito
e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Cosa significa davvero avere fede in Dio?
È quello che si chiede la donna samaritana, durante il suo colloquio con Gesù.
L’acqua, evidentemente, diventa il simbolo di una ricerca interiore e di
un rapporto con il Signore che va molto al di là di quello che si poteva
immaginare fino ad allora.
Adorare Dio in spirito e verità: questa espressione misteriosa, in realtà,
apre prospettive assolutamente nuove.
A Dio non servono luoghi o tempi stabiliti per poter parlare ai cuori dei
suoi figli: nel momento
in cui i credenti si aprono all'azione dello Spirito prega in loro, egli è glorificato.
Perché non approfittiamo di questa Quaresima per rivedere la qualità
della nostra sete di Dio?
Essa deve portarci a desiderare con tutti noi stessi un rapporto con lui
vissuto in spirito e verità.
Per riuscirci meglio, preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.