giovedì 1 maggio 2025

Il Vangelo del Venerdì 2 Maggio 2025

 

Della 2° settimana di Pasqua.

Sant'Atanasio, vescovo

e dottore della Chiesa.

Prima Lettura.

Gli apostoli se ne andarono dal sinedrio,

lieti di essere stati giudicati degni di

subire oltraggi per il nome di Gesù.

Dagli Atti degli Apostoli (5,34-42)

In quei giorni, si alzò nel sinedrio un

fariseo, di nome Gamalièle, dottore della

Legge, stimato da tutto il popolo.

Diede ordine di far uscire [gli apostoli]

per un momento e disse: «Uomini di

Israele, badate bene a ciò che state per

fare a questi uomini.

Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che

pretendeva di essere qualcuno, e a lui si

aggregarono circa quattrocento uomini.

Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati

persuadére da lui furono dissolti e

finirono nel nulla.

Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al

tempo del censimento, e indusse gente

a seguirlo, ma anche lui finì male,

e quelli che si erano lasciati persuadére

da lui si dispersero.

Ora perciò io vi dico: non occupatevi di

questi uomini e lasciateli andare.

Se infatti questo piano o quest'opera fosse

di origine umana, verrebbe distrutta;

ma, se viene da Dio, non riuscirete

a distruggerli.

Non vi accada di trovarvi addirittura

a combattere contro Dio!».

Seguirono il suo parere e, richiamati gli

apostoli, li fecero flagellare e ordinarono

loro di non parlare nel nome di Gesù.

Quindi li rimisero in libertà.

Essi allora se ne andarono via dal

sinedrio, lieti di essere stati giudicati

degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.

E ogni giorno, nel tempio e nelle case,

non cessavano di insegnare e di

annunciare che Gesù è il Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Gesù distribuì i pani a quelli che

erano seduti, quanto ne volevano.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (6,1-15) anno dispari.

In quel tempo, Gesù passò all'altra riva

del mare di Galilea, cioè di Tiberìade,

e lo seguiva una grande folla, perché

vedeva i segni che compiva sugli infermi.

Gesù salì sul monte e là si pose a sedere

con i suoi discepoli.

Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una

grande folla veniva da lui e disse a Filippo:

«Dove potremo comprare il pane perché

costoro abbiano da mangiare?».

Diceva così per metterlo alla prova; egli

infatti sapeva quello che stava per compiere.

Gli rispose Filippo: «Duecento denari

di pane non sono sufficienti neppure

perché ognuno possa riceverne un pezzo».

Gli disse allora uno dei suoi discepoli,

Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è

qui un ragazzo che ha cinque pani

d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo

per tanta gente?».

Rispose Gesù: «Fateli sedere».

C'era molta erba in quel luogo.

Si misero dunque a sedere ed erano

circa cinquemila uomini.

Allora Gesù prese i pani e, dopo aver

reso grazie, li diede a quelli che erano

seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto

ne volevano.

E quando furono saziati, disse ai suoi

discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati,

perché nulla vada perduto».

Li raccolsero e riempirono dodici canestri

con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati

a coloro che avevano mangiato.

Allora la gente, visto il segno che egli

aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero

il profeta, colui che viene nel mondo!».

Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo

per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte,

lui da solo.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Il miracolo della moltiplicazione dei pani

è il più eclatante dei segni di Gesù; tutti

gli evangelisti ne parlano in abbondanza.

Solo Giovanni, però, ha il coraggio di dire

la verità; quel miracolo ha segnato

l’inizio della fine di Gesù.

Gesù immaginava che la folla fosse pronta

per accogliere quella provocazione, fosse

matura per capirne il significato profondo

e destabilizzante; basta condividere quel

poco che abbiamo per sfamare una

folla immensa. Macché.

La folla ha capito l’esatto contrario;

Dio ci sfama gratis, senza fatica, bravo,

un applauso, continueremo a votarlo

nel secoli dei secoli.

Il gesto del ragazzo che offre la merenda

(Giovanni è l’unico che ci racconta che

Dio ha bisogno ancora della generosità

di un adolescente dopo Davide e Maria!)

è uno dei più fecondi e profetici

dell’intero Vangelo.

Anche a me capita di restare interdetto

davanti alle troppe ingiustizie, alle troppe

fatiche che vedo nel mondo.

E, invece, di lamentarmi al cospetto di

Dio, egli mi invita a mettermi in gioco,

ad osare.

Alla fine del segno Gesù fugge la folla

che lo vuole fare re.

È profondamente turbato e nelle pagine

che seguiranno, l’incomprensione con

la folla e i suoi discepoli, giungerà

alla rottura.

Ma è mai possibile che non riusciamo

a farci trattare da adulti da Dio?

Proviamo, amici, a chiedere aiuto alla

preghiera, forse ci riusciremo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.