lunedì 31 gennaio 2022

Il Vangelo del Martedì 1 Febbraio 2022

 

Della 4° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Brigida d'Irlanda.

Prima Lettura

Figlio mio, Assalonne! Fossi morto io invece di te!

Dal secondo libro di Samuèle (18,9-10.14.24-25.30-19)

In quei giorni, Assalonne s'imbatté nei servi di Davide.

Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto il groviglio di una grande

quercia e la testa di Assalonne rimase impigliata nella quercia e così egli

restò sospeso fra cielo e terra, mentre il mulo che era sotto di lui passò oltre.

Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso

a una quercia».

Allora Ioab prese in mano tre dardi e li ficcò nel cuore di Assalonne, che era

ancora vivo nel folto della quercia.

Poi Ioab disse all'Etìope: «Va' e riferisci al re quello che hai visto».

Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta sopra

le mura, alzò gli occhi, guardò, ed ecco vide un uomo correre tutto solo.

La sentinella gridò e l'annunciò al re. Il re disse: «Se è solo, ha in bocca

una bella notizia».

Il re gli disse: «Mettiti là, da parte».

Quegli si mise da parte e aspettò.

Ed ecco arrivare l'Etìope che disse: «Si rallegri per la notizia il re, mio signore!

Il Signore ti ha liberato oggi da quanti erano insorti contro di te».

Il re disse all'Etìope: «Il giovane Assalonne sta bene?».

L'Etìope rispose: «Diventino come quel giovane i nemici del re, mio signore,

e quanti insorgono contro di te per farti del male!».

Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse;

diceva andandosene: «Figlio mio Assalonne!

Figlio mio, figlio mio Assalonne!

Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!».

Fu riferito a Ioab: «Ecco il re piange e fa lutto per Assalonne».

La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo

sentì dire in quel giorno: «Il re è desolato a causa del figlio».

Parola di Dio.

Vangelo

Fanciulla, io ti dico, àlzati!

Dal Vangelo secondo Marco (5,21-43) anno pari.

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si

radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare.

E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide,

gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo:

vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva».

Andò con lui.

Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto

sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun

vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la

folla e da dietro toccò il suo mantello.

Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata».

E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò

alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?».

I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e

dici: "Chi mi ha toccato?"».

Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.

E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne,

gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità.

Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata.

Va' in pace e sii guarita dal tuo male».

Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero

a dire: «Tua figlia è morta.

Perché disturbi ancora il Maestro?».

Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere,

soltanto abbi fede!».

E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,

fratello di Giacomo.

Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente

che piangeva e urlava forte.

Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete?

La bambina non è morta, ma dorme».

E lo deridevano.

Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina

e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina.

Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla,

io ti dico: àlzati!».

E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni.

Essi furono presi da grande stupore.

E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di

darle da mangiare.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Siamo reduci da molte riflessioni che hanno sottolineato l’aspetto salvifico

e redentivo del Maestro, la forza delle sue parole e il suo impegno portato

fino alla morte.

Insomma; la fede ha molto a che fare con l’aspetto serioso della vita.

Ma non si può raccontare un Vangelo, una buona notizia, senza essere

almeno di buon umore.

L’unica volta, nel nuovo Testamento, è in questo racconto ed il ridere di cui si

parla ha una accezione orribile; i famigliari che si sono radunati per piangere la

morte della figlia di Giairo si lasciano andare ad un riso sguaiato, sarcastico che

ne rivela la piccineria (come si può passare così rapidamente dalle lacrime al riso?).

Non così l’atteggiamento di Gesù che prende a cuore le sorti di Giairo

e dell’emorroissa.

Tutta la sua azione è un inno alla vita, una delicata tessitura di sguardi e sorrisi,

di intese e di complicità.

Non capiscono gli apostoli che contestano la pretesa di Gesù di sapere chi

l’abbia toccato.

Non capiscono i famigliari di Giairo che hanno già indossato la maschera del lutto.

Chi non sa sorridere alla vita non può vedere il sorriso di Dio.

Perciò, quando parliamo del Signore, dobbiamo farlo sorridendo, solo così,

possiamo essere credibili, in quanto il parlare di Lui porta sempre gioia, per

riuscirci, aiutiamoci con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.