Il Vangelo del Sabato 3 Ottobre 2020.
Della 26° settimana del Tempo Ordinario.
San Gerardo di
Brogne, Abate.
Prima lettura dal libro
di Giobbe (42,1-3.5-6.12-16)
Giobbe prese a dire al
Signore: «Comprendo che tu puoi tutto e che nessun
progetto per te è
impossibile.
Chi è colui che, da
ignorante, può oscurare il tuo piano?
Davvero ho esposto
cose che non capisco, cose troppo meravigliose per me,
che non comprendo.
Io ti conoscevo solo
per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto.
Perciò mi ricredo e mi
pento sopra polvere e cenere».
Il Signore benedisse
il futuro di Giobbe più del suo passato.
Così possedette
quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi
e mille asine.
Ebbe anche sette figli
e tre figlie.
Alla prima mise nome
Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Argentea.
In tutta la terra non
si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe
e il loro padre le
mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli.
Dopo tutto questo,
Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli
e nipoti per quattro
generazioni.
Poi Giobbe morì,
vecchio e sazio di giorni.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
(10,17-24) anno pari.
In quel tempo, i
settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore,
anche i demòni si
sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro:
«Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore.
Ecco, io vi ho dato il
potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra
tutta la potenza del
nemico: nulla potrà danneggiarvi.
Non rallegratevi però
perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi
piuttosto perché i
vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora
Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode,
o Padre, Signore del
cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti
e ai dotti e le hai
rivelate ai piccoli.
Sì, o Padre, perché
così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a
me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre,
né chi è il Padre se
non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai
discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete.
Io vi dico che molti
profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non
lo videro, e ascoltare
ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
È tutto un dilagare di gioia
questo brano!
Gioia dei discepoli per il
risultato ottenuto dall’evangelizzazione, gioia di Gesù
per la loro gioia, gioia nel
Padre che rivela una logica inattesa e privilegia i piccoli,
gioia che dobbiamo scoprire
perché siamo conosciuti da Dio nell’intimo (questo è
il significato del fatto che i
nostri nomi sono scritti nel cielo!).
Gioia che non è solo emozione ma
radicale consapevolezza della grandezza di Dio
e del suo progetto sugli uomini
che egli ama!
Gioia del saperci inseriti in un
gigantesco progetto e processo di bene che Dio ha
sulla sua Creazione!
Concludiamo la nostra settimana
con questa grande verità; se abbiamo il coraggio
di fermarci e di rileggere la
nostra vita alla luce della Parola scopriremo di essere
inseriti in questo grande mosaico
che Dio sta costruendo anche grazie alla nostra
piccola disponibilità.
Impariamo allora a porre la
nostra gioia nelle cose che valgono e che restano,
a imparare a guardare il mondo
così come Cristo ci insegna e a saper danzare nella
nostra vita non perché
realizziamo un nostro progetto ma perché collaboriamo a
quello straordinario di Dio sul
mondo, facendoci aiutare dalla preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.