martedì 18 giugno 2024

Il Vangelo del Mercoledì 19 Giugno 2024

 

Della 11° settimana del Tempo Ordinario.

San Romualdo, abate.

Prima Lettura

Apparve un carro di fuoco ed Elìa salì verso il cielo.

Dal secondo libro dei Re (2,1.6-14)

In quei giorni, quando il Signore stava

per far salire al cielo in un turbine Elìa,

questi partì da Gàlgala con Elisèo.

[Giunti a Gerico,] Elìa disse ad Elisèo:

«Rimani qui, perché il Signore mi

manda al Giordano».

Egli rispose: «Per la vita del Signore e

per la tua stessa vita, non ti lascerò».

E procedettero insieme.

Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti,

li seguirono e si fermarono di fronte, a

distanza; loro due si fermarono al Giordano.

Elìa prese il suo mantello, l’arrotolò e

percosse le acque, che si divisero di qua

e di là; loro due passarono sull’asciutto.

Appena furono passati, Elìa disse a Elisèo:

«Domanda che cosa io debba fare per te,

prima che sia portato via da te».

Elisèo rispose: «Due terzi del tuo spirito

siano in me».

Egli soggiunse: «Tu pretendi una

cosa difficile!

Sia per te così, se mi vedrai quando sarò

portato via da te; altrimenti non avverrà».

Mentre continuavano a camminare

conversando, ecco un carro di fuoco e

cavalli di fuoco si interposero fra loro due.

Elìa salì nel turbine verso il cielo.

Elisèo guardava e gridava: «Padre mio,

padre mio, carro d'Israele e suoi destrieri!».

E non lo vide più.

Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò

in due pezzi.

Quindi raccolse il mantello, che era caduto

a Elìa, e tornò indietro, fermandosi sulla

riva del Giordano.

Prese il mantello, che era caduto a Elìa,

e percosse le acque, dicendo: «Dove è il

Signore, Dio di Elìa?».

Quando anch’egli ebbe percosso le acque,

queste si divisero di qua e di là, ed Elisèo

le attraversò.

Parola di Dio.

Vangelo

Il Padre tuo, che vede nel segreto,

ti ricompenserà.

Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6.16-18) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«State attenti a non praticare la vostra

giustizia davanti agli uomini per essere

ammirati da loro, altrimenti non c'è

ricompensa per voi presso il Padre

vostro che è nei cieli.

Dunque, quando fai l'elemosina, non

suonare la tromba davanti a te, come

fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle

strade, per essere lodati dalla gente.

In verità io vi dico: hanno già ricevuto

la loro ricompensa.

Invece, mentre tu fai l'elemosina, non

sappia la tua sinistra ciò che fa la tua

destra, perché la tua elemosina resti

nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel

segreto, ti ricompenserà.

E quando pregate, non siate simili agli

ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli

angoli delle piazze, amano pregare stando

ritti, per essere visti dalla gente.

In verità io vi dico: hanno già ricevuto

la loro ricompensa.

Invece, quando tu preghi, entra nella tua

camera, chiudi la porta e prega il Padre

tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che

vede nel segreto, ti ricompenserà.

E quando digiunate, non diventate

malinconici come gli ipòcriti, che

assumono un'aria disfatta per far vedere

agli altri che digiunano.

In verità io vi dico: hanno già ricevuto

la loro ricompensa.

Invece, quando tu digiuni, profùmati la

testa e làvati il volto, perché la gente non

veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo,

che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede

nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Elemosina, preghiera, digiuno.

Il Signore, nel suo impegnativo discorso

della montagna, vola sempre più alto,

e raggiunge i nervi scoperti delle opere

religiose, delle devozioni, per smascherarne

la potenziale ipocrisia, per restituirle ad

un cuore rinnovato.

L’elemosina (sempre più rara in questo

ricco mondo egoista!) è l’azione di un

cuore che ha scoperto che tutto gli è

donato, e vede il povero accanto a sé.

La preghiera è il respiro del discepolo

che cerca Dio nella verità, che fugge

l’ostentazione, che è allergico alla

cerimonia, che non ama l’apparenza

ma la sostanza.

Il digiuno è l’esercizio della condivisione

della fame con chi non la sceglie, la

volontà di essenzialità in un mondo

che esalta il superfluo.

Gesù denuncia i rischi, di ieri e di oggi,

di vivere il proprio rapporto con Dio

portando nella sfera religiosa tutti i difetti

del nostro uomo vecchio, semplicemente

cambiati d’abito.

Esiste un orgoglio e un’arroganza

spirituale più pericolosa di quella

mondana, perché pensiamo che ci

derivi da Dio.

Gesù ci riporta all’autenticità, alla verità

con noi stessi e con Dio, chiedendoci

un’intransigenza interiore assoluta, come

Gesù stesso, per primo, ha saputo vivere,

facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.