giovedì 3 novembre 2016

Il Vangelo del Venerdì 4 Novembre 2016

San Carlo Borromeo.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo ai Filippési (3,17-4,1)
Dal Vangelo secondo Luca (16,1-8) anno pari.
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva
un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di
sperperare i suoi averi.
Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te?
Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai
più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio
padrone mi toglie l’amministrazione?
Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.
So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato
dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu
quanto devi al mio padrone?”.
Quello rispose: “Cento barili d’olio”.
Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”.
Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”.
Rispose: “Cento misure di grano”.
Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva
agito con scaltrezza.
I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri
dei figli della luce».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non si finisce mai di riflettere sulla ricchezza di questo
racconto di Gesù.
Egli insiste sulla disonestà dell’uomo che è stato scoperto;
non c’è in lui traccia di pentimento ne di ravvedimento.
Eppure egli è scaltro; in altri termini, egli è furbo e si rende conto
che, gestendo questo momento critico con sagacia ed intelligenza,
avrà sicuramente un futuro.
Per questo il Signore lo pone come modello per noi; quell’uomo,
per il suo avvenire, ha saputo mettere in atto una serie di scelte
che, alla fine, si sono rivelate esatte.
Perché noi non siamo in grado di fare la stessa cosa quando si tratta
di valutare il nostro destino eterno?
Perché siamo così lenti e pigri per ciò che riguarda il nostro rapporto
con Dio, e poi mentre siamo così solerti ed intelligenti nelle cose che,
invece, sono passeggere?
Purtroppo questo è il nostro guaio,
facciamoci scaltri e guadagniamoci la salvezza eterna, attraverso
la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.