martedì 23 marzo 2021

Il Vangelo del Mercoledì 24 Marzo 2021

 

Della 5° settimana di Quaresima.

Santa Caterina di Svezia, religiosa.

Prima lettura.

Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.

Dal libro del profeta Daniele (3,14-20.46-50.91-92.95)

In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego,

che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d'oro che io ho fatto erigere?

Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa,

del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti

a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo

istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente.

Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».

Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo

bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che

serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re.

Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi

e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto».

Allora Nabucodònosor fu pieno d'ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di

Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace

sette volte più del solito.

Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac,

Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente.

I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco

nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti.

La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò

quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace.

Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi compagni nella

fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l'interno

della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada.

Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro

alcuna molestia.

Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi

ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?».

«Certo, o re», risposero.

Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al

fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell'aspetto a un figlio di dèi».

Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego,

il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui;

hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire

e per non adorare alcun altro dio all'infuori del loro Dio».

Parola di Dio.

Vangelo.

Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

Dal Vangelo secondo Giovanni 8,31-42) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete

nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità

vi farà liberi».

Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati

schiavi di nessuno.

Come puoi dire: "Diventerete liberi"?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato

è schiavo del peccato.

Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre.

Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

So che siete discendenti di Abramo.

Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi.

Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che

avete ascoltato dal padre vostro».

Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo».

Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo.

Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio.

Questo, Abramo non l'ha fatto.

Voi fate le opere del padre vostro».

Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!».

Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono

uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

So già tutto, conosco tutto, sono un bravo credente o, perlomeno, non sono

delinquente come molti altri, che vuole ancora Dio da me?

Il ragionamento è quello che fanno i giudei che ascoltano Gesù i quali

pensano di salvarsi per il fatto di essere figli di Abramo.

No, replica Gesù, non si diventa credenti per abitudine, per nascita.

Si diventa discepoli per scelta, dopo un percorso che parte dalla Scrittura per

arrivare alla verità.

Una verità che si scopre, che riecheggia dentro di noi, nel profondo, più forte

di ogni dubbio.

Non c’è bisogno di convincersi della verità, si tratta di accoglierla, di scoprirla

in noi stessi.

Deposte tutte le obiezioni, riusciamo, nella retta interpretazione della Parola,

a sentire riecheggiare in noi la verità che ci ha creato.

Per noi la verità è il Signore Gesù.

E la verità ci rende liberi, dice Gesù.

Liberi, senza condizionamenti di nessun genere, liberi per vivere da figli,

liberi per essere discepoli del Dio che ama la libertà, liberi per amare.

Certo, a volte la parola amore ci fa paura, no amici, se vi fate aiutare dalla

preghiera, scoprirete che l’amore è immensa gioia. 

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Il Vangelo del Martedì 23 Marzo 2021

 

Della 5° settimana di Quaresima.

San Turibio di Mogrovejo, vescovo.

Prima lettura dal libro dei Numeri (21,4-9)

In quei giorni, gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso,

per aggirare il territorio di Edom.

Ma il popolo non sopportò il viaggio.

Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire

dall'Egitto per farci morire in questo deserto?

Perché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».

Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano

la gente, e un gran numero d'Israeliti morì.

Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro

il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti».

Mosè pregò per il popolo.

Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque

sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».

Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l'asta; quando un serpente

aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,21-30) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete

nel vostro peccato.

Dove vado io, voi non potete venire».

Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: "Dove

vado io, voi non potete venire"?».

E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo,

io non sono di questo mondo.

Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono,

morirete nei vostri peccati».

Gli dissero allora: «Tu, chi sei?».

Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico.

Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato

è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo».

Non capirono che egli parlava loro del Padre.

Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete

che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato.

Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio

sempre le cose che gli sono gradite».

A queste sue parole, molti credettero in lui.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Chi è veramente Gesù?

Questa domanda è cresciuta nel tempo del ministero di Gesù, fino a

raggiungere la consapevolezza, da parte dei contemporanei di Gesù

della pretesa messianica di Gesù.

La crescente tensione che Gesù subisce è ben documentata dal Vangelo

di Giovanni che stiamo leggendo in questa fine di quaresima.

Anche noi, come l’uditorio del Nazareno, ci chiediamo; chi è veramente quest’uomo?

Nel brano di oggi Gesù vola alto, ci provoca, ci scuote; per diverse volte,

riferito a se stesso, usa il nome di Dio “Io sono”.

Il solo pronunciare il nome di Dio era un gravissimo reato, un abominio,

un orribile peccato!

Era impensabile che qualcuno, sano di mente, si attribuisse questo nome!

E Gesù, per provare la sua identità profonda, chiede a chi lo ascolta di guardare

le sue opere, di individuare nel suo comportamento l’opera di Dio.

In questi giorni di deserto anche noi vogliamo individuare le opere del Padre

nella nostra vita, vedere la sua presenza nascosta nelle pieghe della quotidianità.

Se sapremo riconoscere in Gesù il vero rivelatore di Dio, con Lui faremo

esperienza della presenza del Padre, attraverso la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.