sabato 30 gennaio 2016

Il Vangelo di Domenica 31 Gennaio 2016

Il Vangelo della 4° Domenica del tempo Ordinario
1° Lettura dal libro del profeta Geremia (1,4-5.17-19)
2° Lettura dalla lettera di San Paolo apostolo
ai Corinzi (12,31-13,13)
Dal Vangelo secondo Luca (4,21-30) anno C.
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi
si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle
parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano:
«Non è costui il figlio di Giuseppe?».
Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo
proverbio: “Medico, cura te stesso.
Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo
anche qui, nella tua patria!”».
Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene
accetto nella sua patria.
Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele
al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e
sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma
a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova
a Sarèpta di Sidòne.
C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo;
ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono
di sdegno.
Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero
fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città,
per gettarlo giù.
Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’esordio della predicazione di Gesù è assolutamente
fallimentare.
Si deve dire, in verità, che nemmeno Gesù fa nulla per
appianare le difficoltà; anzi, con un tono che non ammette
repliche, notiamo come si ripeta la storia di rifiuto e di
chiusura da parte del popolo eletto.
Ancora una volta, proprio come al tempo dei profeti,
saranno i pagani e coloro che erano apparentemente
lontani da Dio, ad accogliere le parole di vita di Gesù.
Egli, dunque, di fronte alla reazione violenta e scandalizzata
del popolo, che addirittura lo minaccia di morte,
se ne va dal paese.
Non sappiamo se egli vi sia ritornato ancora.
Possiamo essere certi però che essi ormai sono stati
abbandonati alla cecità ed alla durezza del cuore; contro
di essa nemmeno Gesù può fare nulla.
E il nostro cuore com’è?
È abbastanza morbido ed accogliente?
Riusciamo a riempirlo con la Parola del Signore;
se facciamo fatica, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.