lunedì 13 gennaio 2025

Il Vangelo del Martedì 14 Gennaio 2025

 

Della 1° settimana del Tempo Ordinario.

San Felice da Nola, confessore e martire.

Prima Lettura.

Conveniva infatti che Dio rendesse

perfetto per mezzo delle sofferenze

il capo che guida alla salvezza.

Dalla lettera agli Ebrei (2,5-12)

Fratelli, non certo a degli angeli Dio ha

sottomesso il mondo futuro, del

quale parliamo.

Anzi, in un passo della Scrittura

qualcuno ha dichiarato:

«Che cos'è l'uomo perché di lui ti ricordi

o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi?

Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli,

di gloria e di onore l'hai coronato e hai

messo ogni cosa sotto i suoi piedi».

Avendo sottomesso a lui tutte le cose,

nulla ha lasciato che non gli

fosse sottomesso.

Al momento presente però non vediamo

ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa.

Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco

inferiore agli angeli, lo vediamo coronato

di gloria e di onore a causa della morte

che ha sofferto, perché per la grazia di Dio

egli provasse la morte a vantaggio di tutti.

Conveniva infatti che Dio-per il quale e

mediante il quale esistono tutte le cose,

lui che conduce molti figli alla

gloria-rendesse perfetto per mezzo delle

sofferenze il capo che guida alla salvezza.

Infatti, colui che santifica e coloro che

sono santificati provengono tutti da una

stessa origine; per questo non si vergogna

di chiamarli fratelli, dicendo: «Annuncerò

il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo

all'assemblea canterò le tue lodi».

Parola di Dio.

Vangelo.

Gesù insegnava come uno che ha autorità.

Dal Vangelo secondo

Marco (1,21b-28) anno dispari.

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato

nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava.

Ed erano stupìti del suo insegnamento:

egli infatti insegnava loro come uno che

ha autorità, e non come gli scribi.

Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un

uomo posseduto da uno spirito impuro

e cominciò a gridare, dicendo: «Che

vuoi da noi, Gesù Nazareno?

Sei venuto a rovinarci?

Io so chi tu sei: il santo di Dio!».

E Gesù gli ordinò severamente: «Taci!

Esci da lui!».

E lo spirito impuro, straziandolo e

gridando forte, uscì da lui.

Tutti furono presi da timore, tanto che si

chiedevano a vicenda: «Che è mai questo?

Un insegnamento nuovo, dato con autorità.

Comanda persino agli spiriti impuri e

gli obbediscono!».

La sua fama si diffuse subito dovunque,

in tutta la regione della Galilea.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Ogni volta che leggo questo Vangelo

mi vengono i brividi.

Marco osa dire, iniziando il suo Vangelo,

che il primo miracolo di Gesù, la prima

manifestazione pubblica del suo intento,

è la guarigione di un indemoniato.

In sinagoga, durante la preghiera.

Come se Marco (Pietro dietro di lui)

dicesse; prima di guardarci intorno,

prima di vedere i limiti degli altri,

prima di distinguere i devoti dai pagani,

guardiamoci dentro.

L’indemoniato vive una fede fatta solo

di nozioni, sa bene chi è Gesù, e vede la

fede come un rischio, sa che Dio è un

concorrente; se Gesù c’è, lui è rovinato.

Eresia sempre presente nei cristiani,

quella di dividere la vita e la fede,

quella di ridurre la fede ad una serie

di nozioni da mandare a memoria e di

devozioni da attuare per tenere Dio

buono al suo posto.

La guarigione deve iniziare da noi stessi,

dalle nostre comunità, togliendo ciò che

di demoniaco c’è, lasciando che il

Vangelo scardini ogni presunta certezza.

Gesù parla con autorevolezza, non con

autorità o, peggio, con autoritarismo.

Sia Lui il nostro unico riferimento,

impariamo da Lui a non nasconderci

dietro i nostri ruoli.

Come fece san Paolo con l’aiuto della

preghiera, diventato tutto a tutti, greco

con i greci ed ebreo con gli ebrei, pur

di conquistare qualcuno a Cristo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.