domenica 4 maggio 2025

Il Vangelo del Lunedì 5 Maggio 2025

 

Della 3° settimana di Pasqua.

Sant’Ilario di Arles, vescovo.

Prima Lettura.

Non potevano resistere alla sapienza

e allo Spirito con cui Stefano parlava.

Dagli Atti degli Apostoli (6,8-15)

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e

di potenza, faceva grandi prodigi e segni

tra il popolo.

Allora alcuni della sinagoga detta dei

Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e

di quelli della Cilìcia e dell'Asia, si

alzarono a discutere con Stefano, ma

non riuscivano a resistere alla sapienza

e allo Spirito con cui egli parlava.

Allora istigarono alcuni perché dicessero:

«Lo abbiamo udito pronunciare parole

blasfeme contro Mosè e contro Dio».

E così sollevarono il popolo, gli anziani

e gli scribi, gli piombarono addosso,

lo catturarono e lo condussero davanti

al sinedrio.

Presentarono quindi falsi testimoni, che

dissero: «Costui non fa che parlare contro

questo luogo santo e contro la Legge.

Lo abbiamo infatti udito dichiarare che

Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo

luogo e sovvertirà le usanze che Mosè

ci ha tramandato».

E tutti quelli che sedevano nel sinedrio,

fissando gli occhi su di lui, videro il suo

volto come quello di un angelo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Datevi da fare non per il cibo che non

dura, ma per il cibo che rimane per

la vita eterna.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (6,22-29) anno dispari.

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra

parte del mare, vide che c'era soltanto una

barca e che Gesù non era salito con i suoi

discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli

erano partiti da soli.

Altre barche erano giunte da Tiberìade,

vicino al luogo dove avevano mangiato

il pane, dopo che il Signore aveva

reso grazie.

Quando dunque la folla vide che Gesù

non era più là e nemmeno i suoi discepoli,

salì sulle barche e si diresse alla volta di

Cafàrnao alla ricerca di Gesù.

Lo trovarono di là dal mare e gli dissero:

«Rabbì, quando sei venuto qua?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io

vi dico: voi mi cercate non perché avete

visto dei segni, ma perché avete mangiato

di quei pani e vi siete saziati.

Datevi da fare non per il cibo che non

dura, ma per il cibo che rimane per la vita

eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà.

Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo

il suo sigillo».

Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo

compiere per fare le opere di Dio?».

Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di

Dio: che crediate in colui che egli

ha mandato».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù è fuggito dalla folla che lo vuole

proclamare re.

Bella forza; ha appena saziato migliaia

di persone gratis, tutti voterebbero un

governo che, invece di imporre delle

tasse, regalasse dei bei soldi a tutti!

Gesù è profondamente turbato; quello

che doveva essere il miracolo della svolta,

della proclamazione definitiva dell’avvento

del Regno, della proclamazione della

nuova logica di Dio, la condivisione,

si è rivelato una vera e proprio catastrofe.

La gente cerca Gesù per il pane, non

più per la Parola.

Sì, certo, Signore, dicci pure delle belle

cose, ma facci vincere al superenalotto!

Inizia un lungo dibattito che sfocerà in

dramma; Gesù invita i suoi uditori, e noi,

a cercare un altro tipo di pane, un pane

che sazia il cuore, non il ventre.

E la folla chiede; cosa dobbiamo fare

per avere questo pane?

Gesù replica; non ‘fare’ ma ‘credere’.

Ciò che sazia il nostro cuore non sono

le opere, le cose da fare, anche le buone

azioni e le pie devozioni, ma la fede

messa in gioco, il ‘credere’.

Non si riconosce un discepolo dalle ore

che dedica alla preghiera o al volontariato,

ma da quanto creda o meno nella presenza

del Regno e nel vero volto di Dio, quello

che Gesù Risorto è venuto a rivelare.

Da quel ‘credere’ nasce l’agire, da

quel ‘credere’, accompagnato

dalla preghiera, nasce il fare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.