domenica 1 febbraio 2015

Il Vangelo del Lunedì 2 Febbraio 2015

1° Lettura dal libro del profeta Malachìa 83,1-4)
2° Lettura dalla lettera agli Ebrei (2,14-18) 
Dal Vangelo secondo Luca (2,22-40) anno B.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione
rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino
a Gerusalemme per presentarlo al Signore-come è
scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito
sarà sacro al Signore-e per offrire in sacrificio una coppia
di tortore o due giovani colombi, come prescrive la
legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone,
uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele,
e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe
visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori
vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge
prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le
braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare,
o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua
parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti
alle genti e gloria del tuo popolo, Israele ».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose
che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco,
egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele
e come segno di contraddizione-e anche a te una spada
trafiggerà l'anima-, affinché siano svelati i pensieri
di molti cuori».
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele,
della tribù di Aser.
Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito
sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta
vedova e ora aveva ottantaquattro anni.
Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte
e giorno con digiuni e preghiere.
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare
Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la
redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del
Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza,
e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.
La legge che sottostà a quel grande miracolo
che è l’incarnazione è espressa bene
attraverso queste semplici parole; farsi
simile ai fratelli, in tutto.
Gesù ha assunto su di sé non solo la carne
ed un corpo, ma anche tutto ciò che lo rende
un uomo tra gli uomini, con tutte le
prerogative, eccetto il peccato.
Dunque, Dio si sottopone alla legge che Egli
stesso aveva dato a Mosè sul Sinai, per
mostrarci quanto amore ha nei nostri confronti.
La scena evangelica della presentazione al
tempio è il primo atto pubblico attraverso il
quale Gesù manifesta la sua profonda solidarietà
con il suo popolo, e attraverso questo con tutti
gli uomini della terra.
Egli comprende la nostra vita, poiché anche
la sua ha conosciuto le stesse vie.
Quello che ci permette di vedere nella normalità
la presenza di Dio è dato dallo Spirito; Simeone
ed Anna erano anziani e forse attiravano poco
l’attenzione degli altri, ma il loro sguardo era
vigile, ed entrambi attendevano il segno
della redenzione di Israele.
Nella nostra vita viviamo e vediamo tante cose;
ma in quante di esse riusciamo a vedere lo
straordinario della presenza di Dio?
Per vedere con il cuore serve preghiera e
grande capacità di ascolto.
In questo senso, anche noi riusciremo a vedere
le tracce del Signore che viene a visitarci con
la sua grazia, nel tempio del nostro cuore.
È lo Spirito che dona al nostro cuore la fedeltà
a Gesù Cristo, il quale ora come allora è strumento
attraverso il quale si manifesta ciò che veramente
c’è nel cuore dell’uomo.
Apriamo il nostro cuore all’amore,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.