lunedì 27 maggio 2024

Il Vangelo del Martedì 28 Maggio 2024

 

Della 8° settimana del Tempo Ordinario.

San Germano da Parigi.

Prima lettura.

I profeti preannunciavano la grazia a voi

destinata; perciò restate sobri e abbiate speranza.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,10-16)

Carissimi, sulla salvezza indagarono e

scrutarono i profeti, che preannunciavano

la grazia a voi destinata; essi cercavano

di sapere quale momento o quali

circostanze indicasse lo Spirito di Cristo

che era in loro, quando prediceva le

sofferenze destinate a Cristo e le glorie

che le avrebbero seguite.

A loro fu rivelato che, non per se stessi,

ma per voi erano servitori di quelle cose

che ora vi sono annunciate per mezzo di

coloro che vi hanno portato il Vangelo

mediante lo Spirito Santo, mandato dal

cielo: cose nelle quali gli angeli desiderano

fissare lo sguardo.

Perciò, cingendo i fianchi della vostra

mente e restando sobri, ponete tutta la

vostra speranza in quella grazia che vi

sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà.

Come figli obbedienti, non conformatevi

ai desideri di un tempo, quando eravate

nell’ignoranza, ma, come il Santo che vi

ha chiamati, diventate santi anche voi in

tutta la vostra condotta.

Poiché sta scritto: «Sarete santi,

perché io sono santo».

Parola di Dio.

Vangelo.

Riceverete in questo tempo cento volte

tanto insieme a persecuzioni, e la vita

eterna nel tempo che verrà.

Dal Vangelo secondo Marco (10,28-31) anno pari.

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù:

«Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti

abbiamo seguito».

Gesù gli rispose: «In verità io vi dico:

non c’è nessuno che abbia lasciato casa

o fratelli o sorelle o madre o padre o figli

o campi per causa mia e per causa del

Vangelo, che non riceva già ora, in

questo tempo, cento volte tanto in case

e fratelli e sorelle e madri e figli e campi,

insieme a persecuzioni, e la vita eterna

nel tempo che verrà.

Molti dei primi saranno ultimi e gli

ultimi saranno primi».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La scena del giovane ricco ha profondamente

impressionato i discepoli.

L’affermazione del Signore che, sconsolato,

nota come la cupidigia ci possa distogliere

dall’essenziale, li preoccupa.

È Pietro a porre la domanda; e noi?

Pietro e gli altri seguono Gesù da parecchio

tempo, hanno lasciato il lavoro, le famiglie

per iniziare l’entusiasmante avventura

della sequela del Rabbì.

Ma la fatica e l’incomprensione, ora,

si fanno sentire e gli apostoli si chiedono

se ne sia valsa veramente la pena.

Gesù li rassicura; riceveranno cento

volte tanto.

È vero; se abbiamo osato diventare

discepoli, se abbiamo lasciato la

presenza del Signore contagiare ogni

aspetto della nostra vita riceviamo

cento volte tanto.

In amicizia, in consolazione, in speranza.

Cento volte tanto.

Oggi riflettiamo su questo: cosa saremmo

se non avessimo incontrato il Vangelo?

Di cosa vivremmo?

Che speranza porteremmo nella nostra vita?

Certo; vivere da discepoli non è semplice

e la tentazione di mollare tutto è

costantemente presente.

Ma se guardiamo con onestà nel profondo

del nostro cuore, con l’aiuto della

preghiera, possiamo dire che il

Signore ha ragione; abbiamo ricevuto

cento volte tanto.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.