Della 8° settimana del Tempo Ordinario.
San Germano da
Parigi.
Prima lettura.
I profeti
preannunciavano la grazia a voi
destinata; perciò
restate sobri e abbiate speranza.
Dalla prima lettera di
san Pietro apostolo (1,10-16)
Carissimi, sulla
salvezza indagarono e
scrutarono i profeti,
che preannunciavano
la grazia a voi
destinata; essi cercavano
di sapere quale
momento o quali
circostanze indicasse
lo Spirito di Cristo
che era in loro,
quando prediceva le
sofferenze destinate a
Cristo e le glorie
che le avrebbero
seguite.
A loro fu rivelato
che, non per se stessi,
ma per voi erano
servitori di quelle cose
che ora vi sono
annunciate per mezzo di
coloro che vi hanno
portato il Vangelo
mediante lo Spirito
Santo, mandato dal
cielo: cose nelle
quali gli angeli desiderano
fissare lo sguardo.
Perciò, cingendo i
fianchi della vostra
mente e restando
sobri, ponete tutta la
vostra speranza in
quella grazia che vi
sarà data quando Gesù
Cristo si manifesterà.
Come figli obbedienti,
non conformatevi
ai desideri di un
tempo, quando eravate
nell’ignoranza, ma,
come il Santo che vi
ha chiamati, diventate
santi anche voi in
tutta la vostra
condotta.
Poiché sta scritto:
«Sarete santi,
perché io sono santo».
Parola di Dio.
Vangelo.
Riceverete in
questo tempo cento volte
tanto insieme a
persecuzioni, e la vita
eterna nel tempo
che verrà.
Dal Vangelo secondo
Marco (10,28-31) anno pari.
In quel tempo, Pietro
prese a dire a Gesù:
«Ecco, noi abbiamo
lasciato tutto e ti
abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In
verità io vi dico:
non c’è nessuno che
abbia lasciato casa
o fratelli o sorelle o
madre o padre o figli
o campi per causa mia
e per causa del
Vangelo, che non
riceva già ora, in
questo tempo, cento
volte tanto in case
e fratelli e sorelle e
madri e figli e campi,
insieme a
persecuzioni, e la vita eterna
nel tempo che verrà.
Molti dei primi
saranno ultimi e gli
ultimi saranno primi».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La scena del giovane ricco ha
profondamente
impressionato i discepoli.
L’affermazione del Signore che,
sconsolato,
nota come la cupidigia ci possa
distogliere
dall’essenziale, li preoccupa.
È Pietro a porre la domanda; e
noi?
Pietro e gli altri seguono Gesù
da parecchio
tempo, hanno lasciato il lavoro,
le famiglie
per iniziare l’entusiasmante
avventura
della sequela del Rabbì.
Ma la fatica e l’incomprensione,
ora,
si fanno sentire e gli apostoli
si chiedono
se ne sia valsa veramente la
pena.
Gesù li rassicura; riceveranno
cento
volte tanto.
È vero; se abbiamo osato
diventare
discepoli, se abbiamo lasciato la
presenza del Signore contagiare
ogni
aspetto della nostra vita
riceviamo
cento volte tanto.
In amicizia, in consolazione, in
speranza.
Cento volte tanto.
Oggi riflettiamo su questo: cosa
saremmo
se non avessimo incontrato il
Vangelo?
Di cosa vivremmo?
Che speranza porteremmo nella
nostra vita?
Certo; vivere da discepoli non è
semplice
e la tentazione di mollare tutto
è
costantemente presente.
Ma se guardiamo con onestà nel
profondo
del nostro cuore, con l’aiuto
della
preghiera, possiamo dire che il
Signore ha ragione; abbiamo
ricevuto
cento volte tanto.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.