domenica 23 marzo 2025

Il Vangelo del Lunedì 24 Marzo 2025

 

Della 3° settimana di Quaresima.

Santa Caterina di Svezia, religiosa.

Prima lettura.

C'erano molti lebbrosi in Israele,

ma nessuno di loro fu purificato,

se non Naamàn, il Siro.

Dal secondo libro dei Re (5,1-15a)

In quei giorni Naamàn, comandante

dell'esercito del re di Aram, era un

personaggio autorevole presso il suo

signore e stimato, perché per suo mezzo

il Signore aveva concesso la salvezza

agli Aramèi.

Ma quest'uomo prode era lebbroso.

Ora bande aramèe avevano condotto

via prigioniera dalla terra d'Israele una

ragazza, che era finita al servizio della

moglie di Naamàn.

Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio

signore potesse presentarsi al profeta

che è a Samarìa, certo lo libererebbe

dalla sua lebbra».

Naamàn andò a riferire al suo signore:

«La ragazza che proviene dalla terra

d'Israele ha detto così e così».

Il re di Aram gli disse: «Va' pure, io

stesso invierò una lettera al re d'Israele».

Partì dunque, prendendo con sé dieci

talenti d'argento, seimila sicli d'oro

e dieci mute di abiti.

Portò la lettera al re d'Israele, nella quale

si diceva: «Orbene, insieme con questa

lettera ho mandato da te Naamàn, mio

ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra».

Letta la lettera, il re d'Israele si stracciò

le vesti dicendo: «Sono forse Dio per

dare la morte o la vita, perché costui mi

ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra?

Riconoscete e vedete che egli evidentemente

cerca pretesti contro di me».

Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che

il re d'Israele si era stracciate le vesti,

mandò a dire al re: «Perché ti sei

stracciato le vesti?

Quell'uomo venga da me e saprà che c'è

un profeta in Israele».

Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con

il suo carro e si fermò alla porta della

casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un

messaggero per dirgli: «Va', bàgnati

sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti

ritornerà sano e sarai purificato».

Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo:

«Ecco, io pensavo: "Certo, verrà fuori e,

stando in piedi, invocherà il nome del

Signore, suo Dio, agiterà la sua mano

verso la parte malata e toglierà la lebbra".

Forse l'Abanà e il Parpar, fiumi di

Damàsco, non sono migliori di tutte

le acque d'Israele?

Non potrei bagnarmi in quelli

per purificarmi?».

Si voltò e se ne partì adirato.

Gli si avvicinarono i suoi servi e gli

dissero: «Padre mio, se il profeta ti

avesse ordinato una gran cosa, non

l'avresti forse eseguita?

Tanto più ora che ti ha detto: "Bàgnati

e sarai purificato"».

Egli allora scese e si immerse nel

Giordano sette volte, secondo la parola

dell'uomo di Dio, e il suo corpo

ridivenne come il corpo di un ragazzo;

egli era purificato.

Tornò con tutto il seguito dall'uomo di

Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo:

«Ecco, ora so che non c'è Dio su tutta

la terra se non in Israele».

Parola di Dio.

Vangelo.

Gesù come Elìa ed Elisèo è

mandato non per i soli Giudei.

Dal Vangelo secondo

Luca (4,24-30) anno dispari.

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire

nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io

vi dico: nessun profeta è bene accetto

nella sua patria.

Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte

vedove in Israele al tempo di Elìa, quando

il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi

e ci fu una grande carestia in tutto il paese;

ma a nessuna di esse fu mandato Elìa,

se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne.

C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo

del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu

purificato, se non Naamàn, il Siro».

All'udire queste cose, tutti nella sinagoga

si riempirono di sdegno.

Si alzarono e lo cacciarono fuori della città

e lo condussero fin sul ciglio del monte,

sul quale era costruita la loro città, per

gettarlo giù.

Ma egli, passando in mezzo a loro, si

mise in cammino.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù è molto conosciuto e amato.

Fino a quando dice delle cose che ci

piacciono, che condividiamo, che

ci accarezzano.

Ma quando la sua Parola sferza, quando

ci provoca, quando ci invita a dare di più,

ecco che, improvvisamente, ci viene

voglia di buttarlo giù dal precipizio.

Il nostro mondo prende del Vangelo ciò

che gli garba, trascurando ciò che lo giudica.

E così, spesso facciamo anche noi, e la Chiesa.

I concittadini di Gesù non sopportano

che questi rinfacci la loro incredulità, non

accettano la lettura della Parola che dice

che spesso è più ascoltato uno straniero

che un concittadino.

Gesù è scandaloso nel suo credersi un

profeta Lui, figlio del carpentiere.

E la gente glielo fa notare. Che diamine!

Tutti noi ci facciamo una certa idea del

Messia, che Dio si adegui, per cortesia!

No, amici, Gesù si nasconde, ancora oggi,

dietro al volto abituale del collega al lavoro,

dietro alla voce consueta del famigliare.

Spalanchiamo lo sguardo interiore,

all’inizio di questa settimana, per

riconoscere i profeti in mezzo a noi.

E, come san Paolo, sopportiamo

pazientemente le incomprensioni che

ci derivano proprio dalle persone che

condividono con noi la fede con

l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.

Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.

Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.

Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.