sabato 24 dicembre 2016

Il Vangelo di Domenica 25 Dicembre 2016

Natale del Signore. Messa del giorno.
1° Lettura dal libro del profeta Isaia (52,7-10)
2° Lettura dalla lettera agli Ebrei (1,1-6)
Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) Natale del Signore.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende
nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure
il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di
Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da
volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi
abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità
vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed
è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Egli è venuto tra la sua gente, uomo come noi, per portarci ad
amare le cose del cielo.
È talmente grande il dono che riceviamo oggi con la nascita del
Salvatore, che restiamo esterrefatti; oggi, grazie al piccolo Bambino
di Betlemme, abbiamo ritrovato la strada per tornare al cielo ed essere
messi a parte dell’eredità dei figli di Dio.
Solo Lui poteva farci un regalo così grande.
L’unico atteggiamento che si può vivere in questo momento è quello
dell’adorazione silenziosa; chinare le ginocchia, il capo, ma soprattutto il
cuore ad una sapienza superiore, che si manifesta nella povertà di una stalla.
Non si può più avere paura di un Dio che si fa bambino e che ha bisogno
anche del calore che proviene dall’amore del nostro cuore.
Accostiamoci perciò, a Lui con fiducia, ed Egli sarà la nostra luce.
Per questo, ringraziamo il Signore con la nostra preghiera del cuore.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Tanta pace, serenità e gioia a tutti voi amici, Santo Natale Fausto.