lunedì 6 luglio 2015

Il Vangelo del Martedì 7 Luglio 2015

1° Lettura Dal libro della Gènesi (32,23-33).
Dal Vangelo secondo Matteo (9,32-38) anno B.
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto
indemoniato.
E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto
cominciò a parlare.
E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è
mai vista una cosa simile in Israele!».
Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per
opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando
nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno
e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano
stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante,
ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe perché
mandi operai nella sua messe!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’esperienza di Dio è sempre avvolta da un alone di
mistero, nessuno può conoscere il nome di Dio, cioè
il segreto intimo della persona.
Eppure, proprio Lui che è l’Altissimo e il misterioso,
dona la sua benevolenza agli uomini.
Per vincere con Dio, bisogna avere il coraggio di
perdere tutte le nostre convinzioni e i nostri progetti,
per fare spazio ai suoi; solo così anche noi potremo
sperimentare la sua vicinanza.
Non è facile, ma se seguiamo Gesù ci riusciremo.
Perché, assistere a dei miracoli di Gesù è una grande
responsabilità; vuol dire trovarsi di fronte alla potenza
di Dio che comanda al maligno e alle malattie, e dare
un assenso di fede.
Purtroppo ci si può chiudere anche di fronte a questi
segni straordinari della potenza di Dio e accusare
Gesù di essere anch’egli un demonio, così come
fecero i farisei quel giorno.
Quante volte anche noi desideriamo vedere nella nostra
vita, per tante situazioni e sofferenze, un grande
miracolo; ma siamo sicuri di saperne fare tesoro?
Anche noi potremmo reagire come i farisei di tutti i
tempi, chiudendoci nel nostro egoismo e rifiutare il
significato profondo che ogni miracolo porta con sé.
Chiediamo, dunque, a Dio la fede, perché possa farci
accorgere dei piccoli miracoli quotidiani che Egli compie
con noi, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.