mercoledì 14 gennaio 2015

Il Vangelo del Giovedì 15 Gennaio 2015

1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (3,7-14).
Dal Vangelo secondo Marco (1,40-45) anno B.
In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso;
o supplicava in ginocchio e gli diceva: ”Se
vuoi, puoi guarirmi!”.
Mosso a compassione, stese la mano, lo
toccò e gli disse: “Lo voglio, guarisce!”.
Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.
E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli
disse: “Guarda di non dir niente a nessuno, ma và,
presentati al sacerdote e offri per la tua purificazione
quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro”.
Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e
a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva
più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava
fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.
Parola del Signore.
È molto brutto essere testimoni dei prodigi di Dio
e tentarlo, cioè metterlo alla prova perché non
ci si fida di Lui.
Dio dice di questo tipo di persone che essi non
conoscono le sue vie.
È un modo per dire che essi hanno vanificato
tutti i piani di amore e di liberazione che Egli
aveva fatto per loro.
Abbiamo mai pensato che forse tante volte anche
noi abbiamo il cuore indurito e mettiamo alla
prova Dio, chiedendo chissà quali manifestazioni
miracolose e non ci rendiamo conto di quelle che
già Egli manifesta nella nostra vita?
Allora, è il momento di correre ai ripari; cerchiamo
di ripensare il nostro rapporto con Dio per vivere
con Lui nella verità e nell’amore.
Come fa Lui con noi.
La compassione è una prerogativa del cuore di Gesù;
sembra quasi che Egli non possa resistere di fronte
alla sofferenza umana in tutte le sue dolorose varianti.
Egli non si spaventa nemmeno di fronte al contatto
fisico con il lebbroso, sfidando così la legge ebraica che
dichiarava impuro chi avesse fatto una cosa simile.
Egli dimostra a quello sfortunato tutto il suo affetto
e la sua vicinanza in quella sofferenza.
Come si fa a tacere di fronte a questo miracolo?
Quando si prova nel cuore la gioia per essere stati
strappati dalla morte non si può tacere.
Quante volte Gesù ha strappato anche noi da
situazioni ben più gravi?
Ogni volta che andiamo a confessarsi dopo
essere caduti nel peccato!
Quante volte parliamo di Lui con gioia annunciando
le meraviglie che Egli ha fatto attraverso
questa azione in noi?
Credo mai.
Allora, impariamo a farlo aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.