giovedì 20 gennaio 2022

Il Vangelo del Venerdì 21 Gennaio 2022

 

Della 2° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Agnese, Vergine e martire.

Prima Lettura

Non stenderò la mano su di lui, perché egli è il consacrato del Signore.

Dal primo libro di Samuele (24,3-21)

In quei giorni, Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla

ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli.

Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c'era una caverna.

Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne

stavano in fondo alla caverna.

Gli uomini di Davide gli dissero: "Ecco il giorno in cui il Signore ti

dice: "Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi"".

Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere.

Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver

tagliato un lembo del mantello di Saul.

Poi disse ai suoi uomini: "Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio

signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché

è il consacrato del Signore".

Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che

si avventassero contro Saul.

Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.

Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: "O re,

mio signore!".

Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò.

Davide disse a Saul: "Perché ascolti la voce di chi dice: "Ecco, Davide cerca

il tuo male"?

Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo

oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà

di te e ho detto: "Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il

consacrato del Signore".

Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando

ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso.

Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun male né ribellione, né ho

peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla.

Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi

confronti; ma la mia mano non sarà mai contro di te.

Come dice il proverbio antico: "Dai malvagi esce il male, ma la mia mano

non sarà contro di te".

Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce.

Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi

liberi dalla tua mano".

Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse:

"È questa la tua voce, Davide, figlio mio?".

Saul alzò la voce e pianse. Poi continuò rivolto a Davide: "Tu sei più giusto

di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male.

Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva

abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso.

Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada?

Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi.

Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle

tue mani il regno d'Israele".

Parola di Dio.

Vangelo

Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.

Dal Vangelo secondo Marco (3,13-19) anno pari.

In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi

andarono da lui.

Ne costituì Dodici-che chiamò apostoli-, perché stessero con lui e per

mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.

Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro,

poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai

quali diede il nome di Boanèrghes, cioè "figli del tuono"; e Andrea,

Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo,

Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Eccola qui la Chiesa, il sogno di Dio.

Quella vera, quella voluta dal Signore, quella che dovrebbe diventare il modello

per ogni scoperta, per ogni progetto, per ogni piano pastorale.

La Chiesa non è una società perfetta, un’anchilosata organizzazione, una

scalcagnata ed improbabile accozzaglia di persone emotivamente instabili.

La Chiesa che Gesù sogna nasce per sua iniziativa; Egli chiama a sé coloro

che Egli vuole.

Non si fa parte della Chiesa per decisione personale ma si risponde ad

un’intima chiamata che ci scuote dalle fondamenta.

Gesù ci costituisce Dodici, diventiamo un’altra cosa rispetto all’insieme

formato da singole personalità, si diventa un cuor solo e un’anima sola.

Dodici come le tribù di Israele, Dodici come i mesi dell’anno,

la pienezza del tempo.

E alcune cose devono fare i discepoli; stare col Maestro, frequentarlo, pregarlo,

ascoltarlo e meditare le sue parole per essere in grado di annunciare la sua

Parola e cacciare la parte oscura che contagia il mondo e la vita.

Tutto il resto; l’organizzazione, i ministeri, i carismi messi a disposizione

gli uni degli altri, non sono che strumenti per realizzare questo sogno.

Ricordiamocelo sempre, facendoci aiutare della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.