lunedì 29 aprile 2024

Il Vangelo del Martedì 30 Aprile 2024

 

Della 5° settimana di Pasqua.

San Giuseppe Benedetto Cottolengo.

Prima lettura.

Riferirono alla Chiesa quello che

Dio aveva fatto per mezzo loro.

Dagli Atti degli Apostoli (14,19-28)

In quei giorni, giunsero [a Listra] da

Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei,

i quali persuasero la folla.

Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono

fuori della città, credendolo morto.

Allora gli si fecero attorno i discepoli

ed egli si alzò ed entrò in città.

Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla

volta di Derbe.

Dopo aver annunciato il Vangelo a quella

città e aver fatto un numero considerevole

di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio

e Antiòchia, confermando i discepoli ed

esortandoli a restare saldi nella fede

«perché-dicevano-dobbiamo entrare nel

regno di Dio attraverso molte tribolazioni».

Designarono quindi per loro in ogni Chiesa

alcuni anziani e, dopo avere pregato e

digiunato, li affidarono al Signore, nel

quale avevano creduto.

Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la

Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola

a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero

vela per Antiòchia là dove erano stati

affidati alla grazia di Dio per l'opera che

avevano compiuto.

Appena arrivati, riunirono la Chiesa e

riferirono tutto quello che Dio aveva

fatto per mezzo loro e come avesse

aperto ai pagani la porta della fede.

E si fermarono per non poco tempo

insieme ai discepoli.

Parola di Dio.

Vangelo.

Vi do la mia pace.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (14,27-31a) anno pari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace.

Non come la dà il mondo, io la do a voi.

Non sia turbato il vostro cuore e non

abbia timore.

Avete udito che vi ho detto: "Vado e

tornerò da voi".

Se mi amaste, vi rallegrereste che io

vado al Padre, perché il Padre è più

grande di me.

Ve l'ho detto ora, prima che avvenga,

perché, quando avverrà, voi crediate.

Non parlerò più a lungo con voi, perché

viene il prìncipe del mondo; contro di me

non può nulla, ma bisogna che il mondo

sappia che io amo il Padre, e come il Padre

mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Quanto è difficile parlare di pace oggi!

Ci siamo illusi, nei decenni scorsi, di

potere immaginare un mondo basato

sulla reciproca tolleranza e sul rispetto

delle diversità.

Il terzo millennio, invece, ci ha posti

davanti alla cruda realtà di un mondo

in perenne lotta, in continua guerra.

La pace, così tanto agognata, frutto della

giustizia, come scrive il profeta Isaia,

resta una chimera.

Anche chi ha alzato forte la voce per

chiedere la pace, spesso si è trovato a

farlo con toni combattivi.

Gesù, oggi, ci offre una soluzione, una

differente chiave di lettura; la pace è

suo dono ed è diversa da quella che

propone il mondo.

È suo dono; non solo una conquista ma

l’accoglienza di una prospettiva diversa.

Possiamo diventare testimoni di pace

perché pacificati nel nostro intimo,

possiamo costruire spazi di dialogo

perché abbiamo un orizzonte di

riferimento, il sogno di Dio.

La pace, allora, va anzitutto coltivata in

noi stessi, lasciando che sia la Parola a

convertirci, mettendo noi a fuoco i nostri

peccati e chiedendone perdono al Signore.

Con un cuore pacificato diventeremo

capaci, allora, di accogliere l’altro nella

sua dimensione più profonda, attraverso

l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.