venerdì 19 novembre 2021

Il Vangelo del Sabato 20 Novembre 2021

 

Della 33° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Edmondo, Re degli Angli Orientali, martire.

Prima Lettura

Per i mali che ho commesso a Gerusalemme, muoio nella più profonda tristezza.

Dal primo libro dei Maccabèi (6,1-13)

In quei giorni, mentre il re Antioco percorreva le regioni settentrionali, sentì che

c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza, argento e oro; che c'era un

tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d'oro, corazze e armi, lasciate là da

Alessandro, figlio di Filippo, il re macèdone che aveva regnato per primo sui Greci.

Allora vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi

riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città, che si opposero a

lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette ritirarsi con grande tristezza e

tornare a Babilonia.

Venne poi un messaggero in Persia ad annunziargli che erano state sconfitte

le truppe inviate contro Giuda.

Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti, ma era stato messo in

fuga dai nemici, i quali si erano rinforzati con armi e truppe e ingenti spoglie,

tolte alle truppe che avevano sconfitto, e inoltre avevano demolito l'abominio

da lui innalzato sull'altare a Gerusalemme, avevano cinto d'alte mura, come

prima, il santuario e Bet-Sur, che era una sua città.

Il re, sentendo queste notizie, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise

a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo

quanto aveva desiderato. Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui

una forte depressione e credeva di morire.

Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e

l'animo è oppresso dai dispiaceri.

Ho detto in cuor mio: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile

agitazione sono caduto, io che ero così fortunato e benvoluto sul mio trono!

Ora mi ricordo dei mali che ho commesso a Gerusalemme, portando via tutti

gli arredi d'oro e d'argento che vi si trovavano e mandando a sopprimere gli

abitanti di Giuda senza ragione.

Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali; ed ecco,

muoio nella più profonda tristezza in paese straniero».

Parola di Dio.

Vangelo

Non è Dio dei morti, ma dei viventi.

Dal Vangelo secondo Luca (20,27-40) anno dispari.

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi-i quali dicono che non

c'è risurrezione-e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto:

"Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello

prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello".

C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.

Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.

Da ultimo morì anche la donna.

La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie?

Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».

Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;

ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti,

non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono

uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.

Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto,

quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe".

Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».

E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il nostro Dio è il Dio dei viventi perché a Mosè, nel roveto, parla dei patriarchi

come di persone vive e presenti.

Questa semplice e geniale intuizione di Gesù, questa esegesi in presa diretta che

rivela, ancora una volta, la straordinaria conoscenza che Gesù ha della Parola,

dovrebbe mettere tutti a tacere, soprattutto i sadducei che contestano la teoria

della resurrezione professata dai farisei.

Dio è Dio dei morti quando diventa solo comodo riferimento per schierarsi fra

fazioni di pensiero.

Dio è morto quando manipoliamo la Parola per confermare i nostri pregiudizi.

Dio è morto e sepolto quando cerchiamo di ingannare l’altro con un

ragionamento contorto degno della peggior teologia.

Dio è morto e sepolto quando ci nascondiamo dietro alle teorie invece di

convertirci alla novità inattesa e inaudita del Maestro.

Non tendiamo tranelli a Dio, accogliamo la verità e la novità della sua Parola

come l’abbiamo colta.

Che bello poter affermare con Gesù che il nostro è un Dio vivo e che noi

siamo immortali in Lui!

questa è la nostra verità, perciò, preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.