mercoledì 22 agosto 2018

Il Vangelo del Giovedì 23 Agosto 2018


Della 20° settimana del Tempo Ordinario.
S. Rosa da Lima vergine.
1° Lettura dal libro del profeta Ezechièle (36,23-28)
Dal Vangelo secondo Matteo (22,1-14) anno pari.
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare loro con parabole [ai capi dei sacerdoti
e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di
nozze per suo figlio.
Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non
volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho
preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi
e tutto è pronto; venite alle nozze!”.
Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri
affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini
e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano
degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete,
chiamateli alle nozze”.
Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi
e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava
l’abito nuziale.
Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”.
Quello ammutolì.
Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle
tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Fino a quando non impareremo a considerare-e soprattutto a vivere-la vita
cristiana come un invito a nozze, saremo sempre credenti opachi tristi e poco
convinti di quello che dicono e fanno.
In fondo, la parabola raccontata dal Maestro serve proprio a far capire ai
suoi contemporanei che Dio non vuole essere trattato come un freddo
datore di lavoro al quale si deve fare rapporto del proprio operato.
Egli è un amico, anzi; è lo Sposo che c’invita alla sua festa.
In genere non si vedono persone che vanno a una festa di nozze con sguardo
triste e annoiato.
La Messa dovrebbe essere l’espressione più chiara di questa festa; ma quante
facce annoiate e desiderose di arrivare alla fine si vedono in Chiesa!
Forse non abbiamo ancora capito bene a cosa partecipiamo e chi è che
ci ha invitato.
Credo che tanti di noi, purtroppo, dovrebbero fare un corso accelerato per
capire bene la Messa.
Noi l’abbiamo capita la Messa; se anche noi facciamo fatica, facciamoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, Fausto.