Della 11° settimana del Tempo Ordinario.
San Romualdo,
Abate.
Prima lettura.
Ci presentiamo come
ministri di Dio.
Dalla seconda lettera
di san Paolo
apostolo ai Corìnzi
(6,1-10)
Fratelli, poiché siamo
suoi collaboratori,
vi esortiamo a non
accogliere invano
la grazia di Dio.
Egli dice infatti: «Al
momento favorevole
ti ho esaudito e nel
giorno della salvezza
ti ho soccorso».
Ecco ora il momento
favorevole, ecco
ora il giorno della
salvezza!
Da parte nostra non
diamo motivo di
scandalo a nessuno,
perché non venga
criticato il nostro
ministero; ma in ogni
cosa ci presentiamo
come ministri di Dio
con molta fermezza:
nelle tribolazioni,
nelle necessità, nelle
angosce, nelle
percosse, nelle
prigioni, nei tumulti, nelle
fatiche, nelle veglie,
nei digiuni; con
purezza, con sapienza,
con magnanimità,
con benevolenza, con
spirito di santità,
con amore sincero, con
parola di verità,
con potenza di Dio;
con le armi della
giustizia a destra e a
sinistra; nella gloria
e nel disonore, nella
cattiva e nella buona
fama; come impostori,
eppure siamo
veritieri; come
sconosciuti, eppure
notissimi; come
moribondi, e invece
viviamo; come puniti,
ma non uccisi;
come afflitti, ma
sempre lieti; come
poveri, ma capaci di
arricchire molti;
come gente che non ha
nulla e invece
possediamo tutto!
Parola di Dio.
Vangelo.
Io vi dico di non
opporvi al malvagio.
Dal Vangelo secondo
Matteo (5,38-42) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse
ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu
detto: "Occhio per
occhio" e
"dente per dente".
Ma io vi dico di non
opporvi al malvagio;
anzi, se uno ti dà uno
schiaffo sulla guancia
destra, tu porgigli
anche l’altra, e a chi
vuole portarti in
tribunale e toglierti la
tunica, tu lascia
anche il mantello.
E se uno ti
costringerà ad accompagnarlo
per un miglio, tu con
lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e
a chi desidera da
te un prestito non
voltare le spalle».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Nella rilettura della legge data
dal Signore
al suo popolo, il cosiddetto
discorso
della montagna in Matteo, Gesù
riporta
all’essenziale la vita della
fede, evita
ogni scoglio moralista, fugge il
rischio
dell’esteriorità religiosa.
Oggi affronta un tema
impegnativo,
quello della non-violenza, del
paradosso
del dono di sé, del gesto
eclatante che
suscita conversione.
Anzitutto una precisazione; quel
famoso
“porgi l'altra guancia” è stato
troppo
spesso interpretato come una
specie di
rassegnazione di fronte alla
violenza,
come se i cristiani debbano
lasciarsi
spazzare via dall’iniquità del
mondo.
Leggete la passione secondo
Giovanni,
amici; Gesù durante il processo
viene
schiaffeggiato da una guardia e
non solo
non porge l’altra guancia ma
chiede
ragione di quel gesto ingiusto e
gratuito.
Sì, il credente è chiamato ad
essere mite
come una colomba ma astuto come
un
serpente, sa cioè, difendere le
proprie
ragioni, rispetta la propria
dignità, offre
comprensione e ascolto e le
chiede.
In certi momenti, però, è la
logica del
paradosso, dell’eccesso, a
rappresentare
l’ultima possibilità di intesa e
di conversione.
Non è forse ciò che farà Gesù
stesso
accettando di finire in croce?
Non affrontiamo la vita con una
mentalità
mondana, sappiamo leggere dietro
le
situazioni le ragioni profonde,
gli
aspetti che altri non vedono.
Dietro una vita bruciata c’è
sempre la
possibilità di un riscatto,
dietro un
nemico violento c’è sempre un
uomo
da incontrare.
Amiamo i nostri nemici, per
essere figli
del Dio che fa piovere sopra i
giusti
e i malvagi!
Sì, o Signore, rendici docili in
questo
mondo violento, veri testimoni di
novità
di vita e rendici anche credibili
e pieni di
dignità nel professare con forza
evangelica
la verità del mondo e della vita
attraverso
l’aiuto della preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.