mercoledì 10 gennaio 2024

Il Vangelo del Giovedì 11 Gennaio 2024

 

Della 1° settimana del Tempo Ordinario.

Santo Bambino di Praga, statuetta lignea.

Prima lettura.

Israele fu sconfitto e l'arca di Dio fu presa.

Dal primo libro di Samuèle (4,1b-11)

In quei giorni i Filistei si radunarono per

combattere contro Israele.

Allora Israele scese in campo contro i Filistei.

Essi si accamparono presso Eben-Ezer

mentre i Filistei s'erano accampati ad Afek.

I Filistei si schierarono contro Israele e la

battaglia divampò, ma Israele fu sconfitto

di fronte ai Filistei, e caddero sul campo,

delle loro schiere, circa quattromila uomini.

Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento,

gli anziani d'Israele si chiesero: «Perché ci

ha sconfitti oggi il Signore di fronte ai Filistei?

Andiamo a prenderci l'arca dell'alleanza del

Signore a Silo, perché venga in mezzo a noi

e ci liberi dalle mani dei nostri nemici».

Il popolo mandò subito alcuni uomini a

Silo, a prelevare l'arca dell'alleanza del

Signore degli eserciti, che siede sui

cherubini: c'erano con l'arca dell'alleanza

di Dio i due figli di Eli, Ofni e Fineès.

Non appena l'arca dell'alleanza del Signore

giunse all'accampamento, gli Israeliti

elevarono un urlo così forte che ne

tremò la terra.

Anche i Filistei udirono l'eco di quell'urlo

e dissero: «Che significa quest'urlo così

forte nell'accampamento degli Ebrei?».

Poi vennero a sapere che era arrivata nel

loro campo l'arca del Signore.

I Filistei ne ebbero timore e si dicevano:

«È venuto Dio nell'accampamento!», ed

esclamavano: «Guai a noi, perché non è

stato così né ieri né prima.

Guai a noi!

Chi ci libererà dalle mani di queste

divinità così potenti?

Queste divinità hanno colpito con ogni

piaga l'Egitto nel deserto.

Siate forti e siate uomini, o Filistei,

altrimenti sarete schiavi degli Ebrei,

come essi sono stati vostri schiavi.

Siate uomini, dunque, e combattete!».

Quindi i Filistei attaccarono battaglia,

Israele fu sconfitto e ciascuno fuggì

alla sua tenda.

La strage fu molto grande: dalla parte

d'Israele caddero trentamila fanti.

In più l'arca di Dio fu presa e i due figli

di Eli, Ofni e Fineès, morirono.

Parola di Dio.

Vangelo.

La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

Dal Vangelo secondo Marco (1,40-45) anno pari.

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso,

che lo supplicava in ginocchio e gli diceva:

«Se vuoi, puoi purificarmi!».

Ne ebbe compassione, tese la mano, lo

toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».

E subito la lebbra scomparve da lui ed

egli fu purificato.

E, ammonendolo severamente, lo cacciò

via subito e gli disse: «Guarda di non

dire niente a nessuno; va', invece,

a mostrarti al sacerdote e offri per la

tua purificazione quello che Mosè ha

prescritto, come testimonianza per loro».

Ma quello si allontanò e si mise a

proclamare e a divulgare il fatto, tanto

che Gesù non poteva più entrare

pubblicamente in una città, ma rimaneva

fuori, in luoghi deserti; e venivano

a lui da ogni parte.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

«Lo voglio!», l’annotazione, perentoria,

dell’affermazione di Gesù nei confronti

di un uomo lebbroso, indica, nel

Vangelo, la convinzione profonda di

Gesù, il compassionevole, ad assolvere

la sua missione.

La guarigione della lebbra, una malattia

che oltre al dolore escludeva dalle

relazioni, è il segno che le parole di

Gesù sono efficaci.

Il Regno avanza e le conseguenze del

peccato, la malattia, la morte, retrocedono.

È una specie di contagio virtuoso, la

guarigione esprime una guarigione più

profonda, collettiva, che Gesù

viene a portare.

Il fatto che Gesù si ritiri in luoghi deserti,

fuggendo la fama che rischiava di

travolgerlo, e l’ammonizione a tacere

che egli fa ai sanati, fanno parte della

stessa logica; Gesù non vuole essere

scambiato per un maghetto, non vuole

ambiguità nella sua missione.

Pochi sono stati i guariti durante l’opera

di Gesù, guariti per testimoniare la

venuta del Regno.

Corriamo il rischio, reale, di immaginare

una vita sana come una vita

necessariamente felice.

La salute è importante, lo sanno bene i

malati gravi!, ma non è tutto.

Succede ancora di avere delle persone

che improvvisamente diventano devote

alla scoperta di una qualche malattia.

Gesù è venuto a portare la salvezza, non

la salute, la guarigione interiore dell’uomo.

Dio non è un medico particolarmente

bravo, ma l’origine del bene!

Perciò, amici, l’unica cosa da fare è pregare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.