lunedì 6 novembre 2023

Il Vangelo del Martedì 7 Novembre 2023

 

Della 31° settimana del Tempo Ordinario.

San Prosdocimo di Padova, Protovescovo.

Prima Lettura

Siamo membra gli uni degli altri.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (12.5-16a)

Fratelli, noi, pur essendo molti, siamo un

solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua

parte, siamo membra gli uni degli altri.

Abbiamo doni diversi secondo la grazia

data a ciascuno di noi: chi ha il dono della

profezia la eserciti secondo ciò che detta

la fede; chi ha un ministero attenda al

ministero; chi insegna si dedichi

all’insegnamento; chi esorta si dedichi

all’esortazione.

Chi dona, lo faccia con semplicità; chi

presiede, presieda con diligenza; chi fa

opere di misericordia, le compia con gioia.

La carità non sia ipocrita: detestate il male,

attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri

con affetto fraterno, gareggiate nello

stimarvi a vicenda.

Non siate pigri nel fare il bene, siate invece

ferventi nello spirito; servite il Signore.

Siate lieti nella speranza, costanti nella

tribolazione, perseveranti nella preghiera.

Condividete le necessità dei santi; siate

premurosi nell’ospitalità.

Benedite coloro che vi perseguitano,

benedite e non maledite.

Rallegratevi con quelli che sono nella gioia;

piangete con quelli che sono nel pianto.

Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso

gli altri; non nutrite desideri di grandezza;

volgetevi piuttosto a ciò che è umile.

Parola di Dio.

Vangelo

Esci per le strade e lungo le siepi e costringili

ad entrare, perché la mia casa si riempia.

Dal Vangelo secondo Luca (14,15-24) anno dispari.

In quel tempo, uno dei commensali,

avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato

chi prenderà cibo nel regno di Dio!».

Gli rispose: «Un uomo diede una grande

cena e fece molti inviti.

All’ora della cena, mandò il suo servo

a dire agli invitati: “Venite, è pronto”.

Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono

a scusarsi.

Il primo gli disse: “Ho comprato un campo

e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”.

Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di

buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”.

Un altro disse: “Mi sono appena sposato

e perciò non posso venire”.

Al suo ritorno il servo riferì tutto questo

al suo padrone.

Allora il padrone di casa, adirato, disse al

servo: “Esci subito per le piazze e per le vie

della città e conduci qui i poveri, gli storpi,

i ciechi e gli zoppi”.

Il servo disse: “Signore, è stato fatto come

hai ordinato, ma c’è ancora posto”.

Il padrone allora disse al servo: “Esci per le

strade e lungo le siepi e costringili ad entrare,

perché la mia casa si riempia.

Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano

stati invitati gusterà la mia cena”».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il problema non è Dio, amici, siamo noi.

Quanti di noi pensano istintivamente a

Dio come a qualcuno che, pur avendo in

mano la mia felicità, fa il prezioso e si fa

pregare per poterlo conoscere?

Sbagliato, amici, sbagliatissimo.

Non è Dio l’assente, ma l’uomo.

Il problema non è che Dio si trastulla tra

le nuvole, dimenticandosi degli uomini,

ma che l’uomo è travolto dalle cose che

ritiene fondamentali e che tali non sono.

Il problema è che l’uomo, all’invito di

Dio a partecipare al suo sogno,

garbatamente gli chiede di ripassare

in un altro momento!

Quante volte mi sento dire: «Gran cosa

l’interiorità, utile, fondamentale, me ne

occuperò in vecchiaia»!

Quando capiremo che la felicità è ora,

è qui e che non c’è affare o preoccupazione

o affetto che mi possa allontanare dal

bisogno sostanziale di essere felice nella

mia vita e che questo bisogno solo Dio

lo può colmare e che incontrare Dio non

è una noiosa e doverosa faccenda ma una

splendida e riuscita cena tra amici!

Quali scuse accampiamo per rifiutarci di

conoscere il senso della vita?

La misura dell’amore?

La pienezza dell’essere?

Animo, amici, cercatori di Dio, non

anteponiamo nulla a Cristo.

Siamo proprio noi, mendicanti, ad essere

stati invitati alle nozze all’improvviso,

siamo noi, senza meriti, ad avere sostituito

coloro che hanno rifiutato di partecipare.

Per questo dobbiamo pregare sempre il Signore.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.