lunedì 4 novembre 2024

Il Vangelo del Martedì 5 Novembre 2024

 

Della 31° settimana del Tempo Ordinario.

San Guido Maria Conforti, fondatore.

Prima Lettura

Svuotò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo

ai Filippési (2,5-11)

Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti

di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella

condizione di Dio,

non ritenne un privilegio l’essere come

Dio, ma svuotò se stesso assumendo una

condizione di servo, diventando simile

agli uomini.

Dall’aspetto riconosciuto come uomo,

umiliò se stesso facendosi obbediente

fino alla morte e a una morte di croce.

Per questo Dio lo esaltò e gli donò il

nome che è al di sopra di ogni nome,

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio

si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra,

e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo

è Signore!», a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio.

Vangelo

Esci per le strade e lungo le siepi e

costringili ad entrare, perché la mia

casa si riempia.

Dal Vangelo secondo Luca (14,15-24) anno pari.

In quel tempo, uno dei commensali,

avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato

chi prenderà cibo nel regno di Dio!».

Gli rispose: «Un uomo diede una grande

cena e fece molti inviti.

All’ora della cena, mandò il servo a dire

agli invitati: “Venite, è pronto”.

Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono

a scusarsi.

Il primo gli disse: “Ho comprato un

campo e devo andare a vederlo;

ti prego di scusarmi”.

Un altro disse: “Ho comprato cinque

paia di buoi e vado a provarli; ti prego

di scusarmi”.

Un altro disse: “Mi sono appena sposato

e perciò non posso venire”.

Al suo ritorno il servo riferì tutto questo

al suo padrone.

Allora il padrone di casa, adirato, disse

al servo: “Esci subito per le piazze e per

le vie della città e conduci qui i poveri,

gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.

Il servo disse: “Signore, è stato fatto

come hai ordinato, ma c’è ancora posto”.

Il padrone allora disse al servo: “Esci per

le strade e lungo le siepi e costringili ad

entrare, perché la mia casa si riempia.

Perché io vi dico: nessuno di quelli che

erano stati invitati gusterà la mia cena”».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

“Beato chi mangerà il pane nel Regno di Dio!”,

esclama uno dei commensali, come se

fosse una cosa difficile, irraggiungibile,

riservata ai pochi.

Accedere a Dio, pensano in molti,

è difficile, ostico, riservato a pochi eletti.

Gesù, invece, svela una realtà diversa,

entusiasmante ed inquietante; Dio

desidera che tutti ne facciano parte,

che tutti, pronti o meno, capaci o meno,

degni o meno, partecipino alla grande festa.

Il problema non è Dio, ma noi.

Accampiamo mille scuse, troviamo mille

impegni prima di dedicarci all’essenziale.

Le cose di fede? Certo!

Quando sarò in pensione me ne occuperò!

E, così, ci perdiamo la vita con Dio,

perdiamo la felicità di credere.

È vero; è difficile, oggi, trovare del tempo,

avere la testa per pregare, crearsi delle

occasioni per tacere e meditare, ma

quanto ci è necessario!

La preghiera quotidiana può diventare,

ad esempio, uno strumento per fare

memoria di sè e di Dio.

Se l’invito è aperto a tutti, lo accolgono

solo, però, coloro che hanno il coraggio

di investire, di lottare, in questa lotta,

l’ascesi, che ci impedisce di essere travolti

dalla quotidianità, che ci apre uno spiraglio

per accorgerci che siamo già a tavola con Dio.

È  difficile, amici, ma la preghiera ci può aiutare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.