martedì 14 novembre 2017

Il Vangelo del Mercoledì 15 Novembre 2017

Della 32° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro della Sapienza (6,1-11)
Dal Vangelo secondo Luca (17,11-19) anno dispari.
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono
a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!».
Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti».
E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si
prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo.
Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci?
E gli altri nove dove sono?
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio,
all’infuori di questo straniero?».
E gli disse: «Àlzati e và; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Sono solo lebbrosi, non Samaritani o ebrei.
Il dolore ci rende uguali, elimina le differenze, la disperazione cuce
rapporti impensabili.
Gesù li ascolta ma chiede di andare dai sacerdoti del tempio; la guarigione
è in un percorso, è progressiva, non è mai tutta di colpo.
Ci vogliono degli anni per convertirsi, degli anni per diventare
veramente discepoli.
E si mettono in strada.
Trovatisi guariti ecco che le differenze ritornano; i nove ebrei vanno al
tempio ma il samaritano non ha un tempio, il suo è stato raso al suolo
un secolo prima, proprio dagli ebrei.
Allora si rivolge al Tempio.
E il Tempio, Gesù, lo accoglie e commenta amareggiato; dieci sono stati
sanati, uno solo e stato salvato.
Non è vero che basta la salute, non è vero che la salute è tutto.
C'è di più; la salvezza.
La salvezza di sapersi amati, di essere nel cuore di Dio, di essere donati al mondo.
L'ingratitudine è più difficile da guarire della lebbra.
Purtroppo, spesso e volentieri, anche noi siamo ingrati nei confronti del Signore.
Per questo dobbiamo aiutarci sempre con la preghiera, per riuscire a guarire
dall’ingratitudine che abbiamo nei confronti del Signore.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.