Della 14° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Veronica
Giuliani, badessa.
Prima Lettura
Hanno seminato
vento, raccoglieranno tempesta.
Dal libro del profeta
Osèa (8,4-7.11-13)
Così dice il Signore: «Hanno
creato dei
re che io non ho
designati; hanno scelto
capi a mia insaputa.
Con il loro argento e
il loro oro si sono
fatti idoli, ma per
loro rovina.
Ripudio il tuo
vitello, o Samarìa!
La mia ira divampa
contro di loro; fino a
quando non si potranno
purificare?
Viene da Israele il
vitello di Samarìa,
è opera di artigiano,
non è un dio: sarà
ridotto in frantumi.
E poiché hanno
seminato vento,
raccoglieranno
tempesta.
Il loro grano sarà
senza spiga, se germoglia
non darà farina e, se
ne produce, la
divoreranno gli
stranieri.
Èfraim ha moltiplicato
gli altari, ma gli
altari sono diventati
per lui un’occasione
di peccato.
Ho scritto numerose
leggi per lui, ma esse
sono considerate come
qualcosa di estraneo.
Offrono sacrifici e ne
mangiano le carni,
ma il Signore non li
gradisce; ora ricorda
la loro iniquità,
chiede conto dei loro
peccati: dovranno
tornare in Egitto».
Parola di Dio.
Vangelo
La messe è
abbondante, ma sono pochi gli operai!
Dal Vangelo secondo
Matteo (9,32-38) anno pari.
In quel tempo,
presentarono a Gesù
un muto indemoniato.
E dopo che il demonio
fu scacciato,
quel muto cominciò a
parlare.
E le folle, prese da
stupore, dicevano: «Non
si è mai vista una
cosa simile in Israele!».
Ma i farisei dicevano:
«Egli scaccia i
demòni per opera del
principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte
le città e i villaggi,
insegnando nelle loro
sinagoghe,
annunciando il vangelo
del Regno e
guarendo ogni malattia
e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne
sentì compassione,
perché erano stanche e
sfinite come
pecore che non hanno
pastore.
Allora disse ai suoi
discepoli: «La messe
è abbondante, ma sono
pochi gli operai!
Pregate dunque il
signore della messe,
perché mandi operai
nella sua messe!».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La folla è stupita, non sta più
nella pelle,
i miracoli si susseguono, le
parole del
falegname di Nazareth incantano e
scaldano, scuotono e accarezzano,
convertono e risanano.
La folla lo ama, perché si sente
amata,
accolta, capita.
Com’è diverso il Dio che Gesù
racconta
dal Dio severo e intransigente
presentato
dai farisei e dagli scribi!
Com’è liberante la sua opera, la
sua
azione, il suo volto di Dio!
La folla si sente amata, e lo è;
Gesù dona
tutto se stesso, non si risparmia
per portare
ovunque il Regno, ovunque la
Buona Novella del Regno.
Ama la folla, ne sente
compassione, non
la giudica, ma assiste.
La folla è e ancora resta come
pecore senza
pastore, fragili, senza
riferimenti,
senza salvezza.
Gesù chiede operai per la messe,
ha
bisogno di aiuti, di altri che,
come Lui,
siano consolatori, si facciano
accanto.
Gesù sogna la Chiesa, una
comunità di
persone che, con amore e
passione, con
compassione e tenerezza, proclami
il
Regno di Dio, però, il Dio di
Gesù.
Preghiamo ancora il padrone della
messe
che ci faccia discepoli secondo
il suo cuore.
Impegniamoci, in questa giornata,
con la
preghiera, ad essere il volto
compassionevole
del Signore per le persone che
incontreremo!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.