martedì 9 giugno 2020

Il Vangelo del Mercoledì 10 Giugno 2020


Della 10° settimana del Tempo Ordinario.
Prima lettura dal primo libro dei Re (18,20-39)
In quei giorni, [il re] Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti [di Baal]
sul monte Carmelo.
Elìa si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all'altra?
Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!».
Il popolo non gli rispose nulla.
Elìa disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore,
mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta.
Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo
pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco.
Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco.
Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore.
Il dio che risponderà col fuoco è Dio!».
Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».
Elìa disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi
siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco».
Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome
di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!».
Ma non vi fu voce, né chi rispondesse.
Quelli continuavano a saltellare da una parte all'altra intorno all'altare che avevano eretto.
Venuto mezzogiorno, Elìa cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran voce,
perché è un dio!
È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà».
Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade
e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue.
Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell'offerta
del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d'attenzione.
Elìa disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!».
Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l'altare del Signore che era stato demolito.
Elìa prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale
era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome».
Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all'altare un
canaletto, della capacità di circa due sea di seme.
Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna.
Quindi disse: «Riempite quattro anfore d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!».
Ed essi lo fecero.
Egli disse: «Fatelo di nuovo!».
Ed essi ripeterono il gesto.
Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!».
Lo fecero per la terza volta.
L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua.
Al momento dell'offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elìa e disse: «Signore,
Dio di Abramo, di Isacco e d'Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io
sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola.
Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore,
sei Dio e che converti il loro cuore!».
Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere,
prosciugando l'acqua del canaletto.
A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio!
Il Signore è Dio!».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-19) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad
abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo
iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri
a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli.
Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
In questo brano, Matteo solleva il problema del rapporto tra Gesù e la Legge,
tra il Vangelo e le norme morali.
La frase “avete inteso che fu detto; io invece vi dico”, che scandisce come un
ritornello questa pagina del Vangelo, potrebbe indurre a pensare che si riferisca
ad una sorta di abolizione della Legge.
Ma Gesù fin dall’inizio chiarisce: “Non sono venuto ad abolire, ma a compiere”.
Ed è proprio il “compimento” della Legge il centro di questo brano evangelico.
E il compimento è l’amore.
Siate perfetti come perfetto è il vostro Padre che è nei cieli; dice Gesù ai discepoli.
Egli stesso è il completamento della Parola di Dio, che risuona sulla terra sin
dal tempo di Abramo.
Gesù, infatti, non cancella le disposizioni date da Dio, semmai le esalta nel loro
senso più pieno; non cambia, infatti, neppure uno “iota” (la lettera più piccola
dell’alfabeto ebraico), perché nessuna parola della Scrittura va disattesa, anche
la più piccola.
Il discepolo, seguendo il Maestro, deve anche lui portare a compimento nella
vita di ogni giorno quanto è scritto nella Bibbia.
Certo amici, io non sono perfetto, ma cerco nelle mie possibilità a portare a
compimento il dono che il Signore, tanto tempo fa mi ha fatto “mia moglie”,
ed ora, che purtroppo, a causa della sua malattia non riesce più a darmi quello
che mi dava quando stava bene, io con amore la accudisco e le faccio sentire
tutto l’amore che ho ancora per lei, non è facile credetemi, e solo la
preghiera mi sta aiutando.    
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.