Della 1° settimana del Tempo di Natale.
San Davide, Re.
Prima lettura.
Chi ama suo
fratello, rimane nella luce.
Dalla prima lettera di
san
Giovanni apostolo
(2,3-11)
Figlioli miei, da
questo sappiamo di avere
conosciuto Gesù: se
osserviamo i suoi
comandamenti.
Chi dice: «Lo
conosco», e non osserva
i suoi comandamenti, è
bugiardo e in
lui non c'è la verità.
Chi invece osserva la
sua parola, in lui
l'amore di Dio è
veramente perfetto.
Da questo conosciamo di
essere in lui.
Chi dice di rimanere
in lui, deve anch'egli
comportarsi come lui
si è comportato.
Carissimi, non vi
scrivo un nuovo
comandamento, ma un
comandamento
antico, che avete
ricevuto da principio.
Il comandamento antico
è la Parola che
avete udito.
Eppure vi scrivo un
comandamento nuovo,
e ciò è vero in lui e
in voi, perché le tenebre
stanno diradandosi e
già appare la luce vera.
Chi dice di essere
nella luce e odia suo
fratello, è ancora
nelle tenebre.
Chi ama suo fratello,
rimane nella luce
e non vi è in lui
occasione di inciampo.
Ma chi odia suo
fratello, è nelle tenebre,
cammina nelle tenebre
e non sa dove va,
perché le tenebre
hanno accecato i suoi occhi.
Parola di Dio.
Vangelo.
Luce per rivelarti
alle genti.
Dal Vangelo secondo Luca
(2,22-35) anno pari.
Quando furono compiuti
i giorni della
loro purificazione
rituale, secondo la
legge di Mosè, [Maria
e Giuseppe]
portarono il bambino
[Gesù] a
Gerusalemme per
presentarlo al Signore
come è scritto nella
legge del Signore:
«Ogni maschio
primogenito sarà sacro
al Signore» e per
offrire in sacrificio
una coppia di tortore
o due giovani
colombi, come
prescrive la legge
del Signore.
Ora a Gerusalemme
c'era un uomo di
nome Simeone, uomo giusto
e pio, che
aspettava la
consolazione d'Israele, e lo
Spirito Santo era su
di lui.
Lo Spirito Santo gli
aveva preannunciato
che non avrebbe visto
la morte senza
prima aver veduto il
Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito,
si recò al tempio e,
mentre i genitori vi
portavano il bambino
Gesù per fare ciò che
la Legge prescriveva
a suo riguardo,
anch'egli lo accolse tra
le braccia e benedisse
Dio, dicendo: «Ora
puoi lasciare, o
Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo
la tua parola,
perché i miei occhi
hanno visto la tua
salvezza, preparata da
te davanti a tutti
i popoli: luce per
rivelarti alle genti e
gloria del tuo popolo,
Israele».
Il padre e la madre di
Gesù si stupivano
delle cose che si
dicevano di lui.
Simeone li benedisse e
a Maria, sua madre,
disse: «Ecco, egli è
qui per la caduta e la
risurrezione di molti
in Israele e come
segno di
contraddizione e anche a te
una spada trafiggerà
l'anima, affinché
siano svelati i
pensieri di molti cuori».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Simeone aspetta da troppo tempo.
Come alcuni anziani che conosco,
la vita
gli ha riservato troppe delusioni
per
trovare in sé ancora l’entusiasmo.
O anche solo la speranza.
Attende la salvezza, ma ormai sa
che
non la vedrà.
Glielo dicono i folti capelli
bianchi e i
dolori alle ossa che ogni mattino
si
alzano prima di lui.
Ha visto costruire il tempio, ha
dato tutto
il suo tempo per organizzare, per
lustrare,
per pregare con fedeltà e cantare
le
meraviglie del Dio di Israele.
Ha visto gli splendori dei riti,
la solennità
della liturgia.
Ma la salvezza non l’ha vista.
Finché una mattina, salito al
tempio più
per abitudine che per
convinzione, vede
una giovane coppia spaesata che
chiede
informazioni per fare
circoncidere il
proprio figlio primogenito.
E vede.
Altri guardano, lui solo vede.
Vede una ragazzina inesperta che
stringe
a sé un neonato di otto giorni.
Vede un giovane del Nord spaesato
che
cerca di rassicurarla.
E vede.
Si avvicina e prende il bambino,
lo
innalza al cielo, nello stupore
imbarazzato dei genitori.
Restituisce il bimbo alla mamma,
le stringe il polso con
tenerezza, dice
parole taglienti come una spada,
ma
sorride e la benedice.
Ecco, ha visto.
Sono passati tre minuti, la sua
vita
si è compiuta.
Tre minuti per illuminare ottant’anni
di vita.
Tre soli minuti.
Che il Signore ce li conceda.
Tre minuti per vedere la luce,
pregando.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.