giovedì 29 settembre 2022

Il Vangelo del Venerdì 30 Settembre 2022

 

Della 26° settimana del Tempo Ordinario.

San Girolamo, presbitero e dottora della Chiesa.

Prima Lettura

Hai mai comandato al mattino, sei mai giunto alle sorgenti del mare?

Dal libro di Giobbe (38,1.12-21;40,3-5)

Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano: «Da quando vivi, hai

mai comandato al mattino e assegnato il posto all’aurora, perché afferri la

terra per i lembi e ne scuota via i malvagi, ed essa prenda forma come creta

premuta da sigillo e si tinga come un vestito, e sia negata ai malvagi la loro

luce e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?

Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato?

Ti sono state svelate le porte della morte e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa?

Hai tu considerato quanto si estende la terra?

Dillo, se sai tutto questo!

Qual è la strada dove abita la luce e dove dimorano le tenebre, perché tu le

possa ricondurre dentro i loro confini e sappia insegnare loro la via di casa?

Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande!».

Giobbe prese a dire al Signore: «Ecco, non conto niente: che cosa ti posso rispondere?

Mi metto la mano sulla bocca.

Ho parlato una volta, ma non replicherò, due volte ho parlato, ma non continuerò».

Parola di Dio.

Vangelo

Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.

Dal Vangelo secondo Luca (10,13-16) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida!

Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo

a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite.

Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.

E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo?

Fino agli inferi precipiterai!

Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me.

E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Le parole di Gesù possono sembrare dure, ma se vengono contestualizzate

ne capiamo tutta la portata.

Queste città, da Lui citate, erano quelle nelle quali aveva compiuto il maggior

numero di miracoli.

Dunque, per logica, erano quelle che avrebbero dovuto credere in Lui con

maggiore impeto e passione.

Invece, nulla di tutto ciò; passata l’euforia per i miracoli e i prodigi ai quali essi

avevano assistito, gli abitanti delle città erano tornati nella loro indifferenza.

È davvero drammatico vivere chiedendosi se Dio ci ama e si preoccupa di noi,

dopo tutte le attestazioni di amore e di attenzioni che abbiamo ricevuto da Lui.

Questo vuole dire, che abbiamo davvero il cuore indurito e incapace di guardare

la realtà delle cose.

Per tale atteggiamento il giudizio di Dio è davvero molto duro.

Perciò, amici, non facciamo come gli abitanti delle città che menziona Gesù

in questo brano, ma apriamo il nostro cuore a Lui e preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.