1° Lettura dalla lettera agli
Ebrei (2,14-18).
Dal Vangelo secondo Marco
(1,29-39) anno B.
In quel tempo, Gesù,uscito
dalla sinagoga, si recò
subito in casa di Simone e di
Andrea, in compagnia
di Giacomo e di Giovanni.
La suocera di Simone era a
letto con la febbre
e subito gli parlarono di lei.
Egli, accostatosi, la sollevò
prendendola per mano,
la febbre la lasciò ed essa si
mise a servirli.
Venuta la sera, dopo il
tramonto del sole, gli portarono
tutti i malati e gli
indemoniati.
Tutta la città era riunita
davanti alla porta.
Guarì molti che erano afflitti
da varie malattie e scacciò
molti demòni; ma non
permetteva ai demòni di parlare,
perché lo conoscevano.
Al mattino si alzò quando
ancora era buio e, uscito di
casa, si ritirò in un luogo
deserto e là pregava.
Ma Simone e quelli che erano
con lui si misero sulle
sue tracce e, trovatolo, gli
dissero: “Tutti ti cercano!”.
Egli disse loro: “Andiamocene
altrove per i villaggi
vicini, perché io predichi
anche là; per questo
infatti sono venuto!”.
E andò per tutta la Galilea,
predicando nelle loro
sinagoghe e scacciando i
demòni.
Parola del Signore.
Il più grande atto di misericordia che
Dio potesse
fare nei nostri confronti è quello di prendere
carne
e sangue e diventare uno di noi.
Tale è Gesù Cristo, il Figlio di Dio
diventato per
amore il Figlio dell’uomo, prendendo su
di sé tutto
il limite e la sofferenza della
condizione umana.
Egli dunque è diventato solidale con
ciascuno di noi;
Egli, cioè, comprende fino in fondo la
nostra
sofferenza e quella fatica di vivere che
a volte
attanaglia il nostro cuore, in quanto Lui
per primo
ne è diventato partecipe.
Quindi non abbiamo il diritto di dire che
Egli non
si preoccupi di noi e ci guarda soffrire
senza far nulla;
proprio Lui ha preso su di sé anche la
nostra sofferenza
e la nostra disperazione per darci la
speranza e la
promessa di un amore più grande.
Per questo, l’episodio della suocera di
Pietro è
tutt’altro che casuale e Marco vuole
darci un
messaggio molto importante.
Essa infatti è la migliore immagine del
perfetto
discepolo di Gesù.
Essa è malata di una febbre non ben
definita, che le
impedisce di vivere in pienezza la
relazione con gli
altri e di condurre una vita normale.
Gesù la solleva; Egli cioè l’aiuta a
staccarsi da
ciò che la tiene inchiodata al suo letto
di sofferenza
e la prende per mano.
Egli crea con essa un contatto profondo
di comunione
e di intesa e la fa risorgere ad una vita
nuova.
La vita le viene restituita perché essa
possa vivere
nel servizio e nell’amore di Dio.
Non ci sembra la storia di tanti di noi?
Anche noi abbiamo vissuto gli stessi
passaggi ed
ora viviamo nel servizio di Dio,almeno si
spera.
Perciò, attraverso questo insegnamento,
continuiamo a pregare con Gesù.
Padre
nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo
nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi
i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma
liberaci dal male. Amen.
Ave,
o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del
tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come
era in principio ora e sempre nei
secoli
dei secoli. Amen.
Buona
giornata, Fausto.