giovedì 1 luglio 2021

Il Vangelo del Venerdì 2 Luglio 2021

 

Della 13° settimana del Tempo Ordinario.

San Bernardino Realino, sacerdote.

Prima lettura.

Isacco amò tanto Rebecca e trovò conforto dopo la morte della madre.

Dal libro della Gènesi (23,1-4.10.19;24,1-8.6)

Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara.

Sara morì a Kiriat Arbà, cioè Ebron, nella terra di Canaan, e Abramo venne a fare il

lamento per Sara e a piangerla.

Poi Abramo si staccò dalla salma e parlò agli Ittiti: «Io sono forestiero e di

passaggio in mezzo a voi.

Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via il

morto e seppellirlo».

Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte

a Mamre, cioè Ebron, nella terra di Canaan.

Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in tutto.

Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su

tutti i suoi beni: «Metti la mano sotto la mia coscia e ti farò giurare per il Signore,

Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le

figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, ma che andrai nella mia terra, tra la mia

parentela, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco».

Gli disse il servo: «Se la donna non mi vuol seguire in questa terra, dovrò forse

ricondurre tuo figlio alla terra da cui tu sei uscito?».

Gli rispose Abramo: «Guàrdati dal ricondurre là mio figlio!

Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha preso dalla casa di mio padre

e dalla mia terra natia, che mi ha parlato e mi ha giurato: “Alla tua discendenza darò

questa terra”, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere

di là una moglie per mio figlio.

Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non

devi ricondurre là mio figlio».

[Dopo molto tempo] Isacco rientrava dal pozzo di Lacai Roì; abitava infatti nella

regione del Negheb.

Isacco uscì sul far della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi,

vide venire i cammelli.

Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello.

E disse al servo: «Chi è quell’uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?».

Il servo rispose: «È il mio padrone».

Allora ella prese il velo e si coprì.

Il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto. Isacco introdusse Rebecca

nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l’amò.

Isacco trovò conforto dopo la morte della madre.

Parola di Dio.

Vangelo.

Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.

Misericordia io voglio e non sacrifici.

Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13) anno dispari.

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle

imposte, e gli disse: «Seguimi».

Ed egli si alzò e lo seguì.

Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori

e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli.

Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro

mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».

Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.

Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”.

Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È seduto al banco delle imposte Matteo, quando incrocia lo sguardo di quel falegname

ospite in casa di Simone il pescatore.

Pensa che gli voglia chiedere qualcosa, un favore, uno sconto, un aiuto.

È temuto Levi, è un pubblicano che riscuote le tasse per conto dei romani.

Lo odiano tutti, visceralmente, ma lo temono e lo rispettano.

E invece il Nazareno non gli chiede nulla. Sorride e gli dice di lasciare tutto.

Sta scherzando, sicuramente.

È stranito ora Matteo, ma lo sguardo di Gesù non lo abbandona.

Cosa avrà visto in quello sguardo?

Quale abisso di bene e di luce?

Quanta misericordia e compassione?

Cosa può spingere una persona a lasciare tutto per davvero? Sul serio?

Forse anche noi abbiamo incrociato il suo sguardo, forse anche noi ci siamo sentiti travolti

dalla misericordia, forse anche noi abbiamo colto la misura infinita della tenerezza di Dio.

È venuto per noi ammalati, il Signore, non per quelli che non hanno bisogno di salvezza.

È venuto senza porre condizioni, mettendosi in gioco, sfidandoci ad osare, a rischiare.

E la cosa straordinaria è che questo incontro Matteo lo racconta trent'anni dopo e ne

parla con una freschezza e una nostalgia che commuove.

Anche noi, se vogliamo un incontro con il Signore come ha avuto Matteo,

chiediamo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.