lunedì 4 febbraio 2019

Il Vangelo del Martedì 5 Febbraio 2019


Della 4° settimana del Tempo Ordinario.
S. Agata vergine e martire.
1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (12,1-4)
Dal Vangelo secondo Marco (5,21-43) anno dispari.
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si
radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare.
E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide,
gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo:
vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva».
Andò con lui.
Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun
vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla
e da dietro toccò il suo mantello.
Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata».
E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era
guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?».
I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e
dici: "Chi mi ha toccato?"».
Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.
E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne,
gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità.
Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata.
Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero
a dire: «Tua figlia è morta.
Perché disturbi ancora il Maestro?».
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere,
soltanto abbi fede!».
E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,
fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente
che piangeva e urlava forte.
Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete?
La bambina non è morta, ma dorme».
E lo deridevano.
Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina
e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina.
Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla,
io ti dico: àlzati!».
E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni.
Essi furono presi da grande stupore.
E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse
di darle da mangiare.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
In entrambi i miracoli notiamo l’importanza della fede come elemento
necessario perché il Maestro possa operare; la donna affetta da emorragia
era posta in uno stato di esclusione dal contesto religioso e sociale, perché
il suo male la rendeva impura.
Gesù le dona non soltanto la guarigione del corpo, ma anche una ritrovata
dignità umana.
La risurrezione della piccola figlia di Giairo ci rimanda inequivocabilmente
alla risurrezione di Gesù; come per Gesù, anche per la bambina la morte è
soltanto un sonno passeggero, che la tiene prigioniera solo per poco tempo.
Ma la gente non comprende questo miracolo.
Dal pianto per la piccola passa alla derisione per Gesù; Egli solo esprime
la vera compassione per il dolore umano.
Anche noi purtroppo siamo tante volte siamo così, impariamo perciò da
questa lezione, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.