martedì 30 aprile 2024

Il Vangelo del Mercoledì 1 Maggio 2024

 

Della 5° settimana di Pasqua.

San Giuseppe Lavoratore.

Prima lettura.

Fu stabilito che salissero a Gerusalemme

dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.

Dagli Atti degli Apostoli (15,1-6)

In quei giorni, alcuni, venuti [ad Antiòchia]

dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se

non vi fate circoncidere secondo l'usanza

di Mosè, non potete essere salvati».

Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e

discutevano animatamente contro costoro,

fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni

altri di loro salissero a Gerusalemme dagli

apostoli e dagli anziani per tale questione.

Essi dunque, provveduti del necessario

dalla Chiesa, attraversarono la Fenìcia

e la Samarìa, raccontando la conversione

dei pagani e suscitando grande gioia in

tutti i fratelli.

Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti

dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani,

e riferirono quali grandi cose Dio aveva

compiuto per mezzo loro.

Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei,

che erano diventati credenti, affermando:

«È necessario circonciderli e ordinare

loro di osservare la legge di Mosè».

Allora si riunirono gli apostoli e gli

anziani per esaminare questo problema.

Parola di Dio.

Vangelo

Non è costui il figlio del falegname?

Dal Vangelo secondo Matteo (13,54-58) anno pari.

In quel tempo, Gesù venuto nella sua patria,

insegnava nella loro sinagoga e la gente

rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli

vengono questa sapienza e i prodigi?

Non è costui il figlio del falegname?

E sua madre, non si chiama Maria?

E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe,

Simone e Giuda?

E le sue sorelle, non stanno tutte da noi?

Da dove gli vengono allora tutte

queste cose?».

Ed era per loro motivo di scandalo.

Ma Gesù disse loro: «Un profeta non

è disprezzato se non nella sua patria

e in casa sua».

E lì, a causa della loro incredulità,

non fece molti prodigi.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Oggi la Chiesa celebra la festa di

san Giuseppe lavoratore.

L’occasione, in questi tempi di crisi, per

rivalutare la visione biblica del lavoro.

Storicamente il primo maggio è una festa

laica, nata per sottolineare le conquiste

operate dai lavoratori grazie a lotte

sindacali che, nel passato, (ora purtroppo

i sindacati fanno esclusivamente politica,

non quella del lavoro, ma dai lavoratori

continuano a ricevere soldi attraverso il

tesseramento), hanno coinvolto molte

persone e causato molta sofferenza.

A questa commemorazione la Chiesa ha

voluto aggiungere una sensibilità spirituale,

un approccio di fede, proprio a partire

dall’esperienza di lavoro vissuta dal

Signore Gesù e da suo padre Giuseppe.

Nei Vangeli, Gesù è conosciuto con il

mestiere trasmessogli dal padre, quello

di carpentiere abile nella lavorazione

del legno ma capace, come si usava

allora, a fare altri lavori inerenti all’edilizia.

Stupisce il fatto che Dio abbia lavorato

con le sue mani, scegliendo un’occupazione

impegnativa, da artigiano appunto, che

ha svolto per gran parte della sua vita.

Nella Bibbia il lavoro dell’uomo aiuta

Dio a completare la Creazione, diventa

il modo che l’uomo ha di assomigliare al

Dio artigiano che costruisce il Cosmo.

Lavorare perciò, dona a noi la dimensione

della dignità prima ancora che garantirci

il sostentamento col guadagno.

Oggi, purtroppo, la dignità del lavoro e

del lavoratore sono passate in secondo

piano; è il profitto a determinare la

validità di un lavoro e le scelte, a volte

drammatiche, dell’economia che, come

vediamo, finiscono col determinare

anche le scelte politiche.

Riappropriamoci del lavoro così come

l’ha voluto Dio con la preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.