domenica 30 gennaio 2022

Il Vangelo del Lunedì 31 Gennaio 2022

 

Della 4° settimana del Tempo Ordinario.

San Giovanni Bosco, Presbitero.

Prima Lettura

Fuggiamo dalle mani di Assalonne.

Lasciate che Simei maledica, poichè glielo ha ordinato il Signore.

Dal secondo libro di Samuele (15,13-14.30;16,5-13a)

In quei giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli

Israeliti è con Assalonne».

Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme:

«Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne.

Partite in fretta, perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere

su di noi la rovina e passi la città a fil di spada».

Davide saliva l'erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il capo

coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto

e, salendo, piangeva.

Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo

della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera.

Egli usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi

del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra

e alla sua sinistra.

Così diceva Simei, maledicendo Davide: «Vattene, vattene, sanguinario, malvagio!

Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul,

al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne,

tuo figlio, ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario».

Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà

maledire il re, mio signore?

Lascia che io vada e gli tagli la testa!».

Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià?

Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: "Maledici Davide!".

E chi potrà dire: "Perché fai così?"».

Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio uscito dalle

mie viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo

maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore.

Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio

della maledizione di oggi».

Davide e la sua gente continuarono il cammino.

Parola di Dio.

Vangelo

Esci, spirito impuro, da quest'uomo!

Dal Vangelo secondo Marco (5,1-20) anno pari.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all'altra riva del mare,

nel paese dei Gerasèni.

Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto

da uno spirito impuro.

Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato,

neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma

aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.

Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si

percuoteva con pietre.

Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce,

disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo?

Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!».

Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest'uomo!».

E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione-gli

rispose-perché siamo in molti».

E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.

C'era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo.

E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi».

Glielo permise.

E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si

precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.

I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle

campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.

Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente,

lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura.

Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto

all'indemoniato e il fatto dei porci.

Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.

Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava

di poter restare con lui.

Non glielo permise, ma gli disse: «Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro

ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te».

Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva

fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Vive fra i sepolcri, l’indemoniato.

Nulla gli dà pace, nessuno riesce a tenerlo fermo; urla e grida, si percuote

con le pietre, si fa del male.

Come se Marco ci facesse capire che l’autolesionismo è di origine malvagia,

demoniaca, che l’accusarsi di ogni nefandezza non fa piacere a Dio e ci

sprofonda nell’abisso.

Quante ne conosco di persone così!

Sempre irrequiete e insoddisfatte di ciò che sono, della propria vita,

delle proprie scelte.

E alcune, purtroppo, pensano di far piacere a Dio comportandosi in quel modo!

Confondono depressione con umiltà, poco consapevoli della propria concreta

situazione, preferiscono farsi travolgere dai sensi di colpa piuttosto che

guardare oggettivamente i propri pregi e difetti.

Il Signore ci libera da una visione piccina e meschina di noi stessi, non siamo

i giganti dei nostri sogni, né i nani delle nostre paure, ma uomini e donne che,

scoprendosi discepoli, in cammino, in crescita, vedono loro stessi alla luce

dello sguardo di Dio.

Il Signore ci libera nel profondo, ci aiuta e vedere la realtà dalla parte di Dio.

Certo; farlo richiede fatica, uscire da se stessi, lasciar andare (affogare) la

miriade di pensieri negativi che rischiano di schiacciarci, ma la preghiera

se lo vogliamo ci può aiutare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.