giovedì 9 settembre 2021

Il Vangelo del Venerdì 10 Settembre 2021

 

Della 23° settimana del Tempo Ordinario.

San Nicola da Tolentino, sacerdote.

Prima Lettura

Prima ero un bestemmiatore, ma mi è stata usata misericordia.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Timòteo (1,1-2.12-14)

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di Cristo Gesù

nostra speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia, misericordia e pace

da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.

Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi

ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un

bestemmiatore, un persecutore e un violento.

Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede,

e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità

che è in Cristo Gesù.

Parola di Dio.

Vangelo

Può forse un cieco guidare un altro cieco?

Dal Vangelo secondo Luca (6,39-42) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco

guidare un altro cieco?

Non cadranno tutti e due in un fosso?

Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato,

sarà come il suo maestro.

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della

trave che è nel tuo occhio?

Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo

occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio?

Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere

la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La richiesta di Gesù è diventata proverbiale ed è colma di buon senso; come

possiamo condurre un cieco se noi per primi siamo ciechi?

Come possiamo togliere la pagliuzza dall’occhio del fratello se prima non

togliamo la trave che portiamo nel nostro occhio?

Quanto è vero ciò che dice il Signore!

Istintivamente siamo sempre pronti a scusarci, ad essere molto indulgenti con noi

stessi, ad avere mille giustificazioni per attenuare le nostre responsabilità e molto

più severi nel guardare i difetti degli altri, a stigmatizzarli, amplificarli, evidenziarli.

I nuovi mezzi che abbiamo a disposizione poi, se possibile, hanno esasperato questa

possibilità; spesso protetti dall’anonimato siamo impietosi nell’esprimere giudizi,

quasi sempre temerari e affatto documentati, facciamo diventare l’orribile vizio

del pettegolezzo una quasi-virtù.

No; se discepoli siamo seriamente invitati a ragionare in altro modo, a metterci dal

punto di vista di Dio che vede con misericordia ciascuno di noi, che non si sofferma

sulla miseria (che va riconosciuta e superata) ma sulla possibilità di conversione

che ognuno di noi porta in se stesso.

Coraggio, allora, convertiamoci, facendoci aiutare dalla preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.