giovedì 22 dicembre 2016

Il Vangelo del Venerdì 23 Dicembre 2016

Feria propria di Avvento.
1° Lettura dal libro del profeta Malachìa (3,1-4.23-24)
Dal Vangelo secondo Luca (1,57-66) anno A 4° set. Avvento.
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede
alla luce un figlio.
I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei
la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano
chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa.
Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami
con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome».
Tutti furono meravigliati.
All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava
benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione
montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che
sarà mai questo bambino?».
E davvero la mano del Signore era con lui.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Finalmente Zaccaria ha capito come si usa la parola.
Egli, che aveva dubitato delle parole dell’angelo, viene privato
dell’uso di essa affinchè possa capire; non serve essere uomini
di culto se poi non si sa accogliere nella vita una volontà di Dio che
spesso scombina i nostri piani e mette in crisi le nostre convinzioni.
Adesso, dopo aver avuto il tempo di meditare e di fare spazio nella
propria vita a tale parola, egli è pronto per parlare nuovamente.
La prima cosa che dice è il nome di suo figlio.
Egli ha capito che Giovanni sarà il precursore e che andrà davanti
al Messia per preparargli la strada.
Ciò che Zaccaria ancora non sa è che Giovanni sarà precursore
anche nell’immolazione e nella morte cruenta.
Eppure, per lui la ricompensa è già preparata nel cielo.
Ormai, anche noi siamo chiamati a credere, non c’è più tempo per
pensare, vogliamo perdere la parola anche noi?
Spero proprio di no, ed allora, crediamo veramente nel Signore,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.