Della 5° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Paolo Miky,
presbitero e compagni, martiri.
Prima lettura.
Tu hai detto,
Signore: «Lì porrò il mio nome!».
Ascolta la supplica
del tuo popolo Israele.
Dal primo libro dei Re
(8,22-23.27-30)
In quei giorni,
Salomone si pose davanti
all’altare del
Signore, di fronte a tutta
l’assemblea d’Israele
e, stese le mani
verso il cielo, disse:
«Signore, Dio
d’Israele, non c’è un Dio
come te, né lassù nei
cieli né quaggiù
sulla terra!
Tu mantieni l’alleanza
e la fedeltà verso
i tuoi servi che
camminano davanti a te
con tutto il loro
cuore.
Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra?
Ecco, i cieli e i
cieli dei cieli non possono
contenerti, tanto meno
questa casa che
io ho costruito!
Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla
sua supplica, Signore,
mio Dio, per ascoltare
il grido e la
preghiera che il tuo servo oggi
innalza davanti a te!
Siano aperti i tuoi
occhi notte e giorno
verso questa casa,
verso il luogo di cui
hai detto: “Lì porrò
il mio nome!”.
Ascolta la preghiera
che il tuo servo
innalza in questo
luogo.
Ascolta la supplica del tuo servo e del
tuo popolo Israele,
quando pregheranno
in questo luogo.
Ascoltali nel luogo
della tua dimora,
in cielo; ascolta e
perdona!».
Parola di Dio.
Vangelo.
Trascurando il
comandamento di Dio,
voi osservate la
tradizione degli uomini.
Dal Vangelo secondo
Marco (7,1-13) anno pari.
In quel tempo, si
riunirono attorno a Gesù
i farisei e alcuni
degli scribi, venuti
da Gerusalemme.
Avendo visto che
alcuni dei suoi discepoli
prendevano cibo con
mani impure, cioè
non lavate-i farisei
infatti e tutti i Giudei
non mangiano se non si
sono lavati
accuratamente le mani,
attenendosi alla
tradizione degli
antichi e, tornando dal
mercato, non mangiano
senza aver fatto
le abluzioni, e
osservano molte altre cose
per tradizione, come
lavature di bicchieri,
stoviglie, di oggetti
di rame e di letti-, quei
farisei e scribi lo
interrogarono: «Perché i
tuoi discepoli non si
comportano secondo
la tradizione degli
antichi, ma prendono
cibo con mani
impure?».
Ed egli rispose loro:
«Bene ha profetato
Isaìa di voi,
ipocriti, come sta scritto:
"Questo popolo mi
onora con le labbra,
ma il suo cuore è
lontano da me.
Invano mi rendono
culto, insegnando
dottrine che sono
precetti di uomini".
Trascurando il
comandamento di Dio,
voi osservate la
tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete
veramente abili nel
rifiutare il
comandamento di Dio per
osservare la vostra
tradizione.
Mosè infatti disse:
"Onora tuo padre e
tua madre", e:
"Chi maledice il padre o
la madre sia messo a
morte".
Voi invece dite:
"Se uno dichiara al padre
o alla madre: Ciò con
cui dovrei aiutarti
è korbàn, cioè offerta
a Dio", non gli
consentite di fare più
nulla per il
padre o la madre.
Così annullate la
parola di Dio con la
tradizione che avete
tramandato voi.
E di cose simili ne
fate molte».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul
Vangelo di oggi.
Gesù si comporta nei confronti delle
tradizioni con fare a dir poco sconcertante
e destabilizzante.
I pii devoti di Israele, numerosi dopo
l’avvenuta e attesissima ricostruzione
del Tempio, sono turbati dal fatto che
questo presunto Rabbì si comporti in
maniera così disinvolta rispetto alle
tante prescrizioni rituali.
Capiamoci; Gesù non è venuto a cambiare
un iota della Legge di Dio, non è un
anarchico, come sembra, ma sa distinguere
benissimo quelle che sono le (sane e sante)
tradizioni degli uomini dai precetti di Dio.
Gesù riconduce all’essenziale la Legge di
Dio e smaschera l’ipocrisia nascosta
dietro norme spacciate per divine e che,
invece, nascondono una imponente
quantità di ipocrisia.
Il fatto di consacrare parte del proprio
patrimonio al Tempio pur di non occuparsi
dei genitori bisognosi, ad esempio, è
duramente stigmatizzato da Gesù.
L’amore è il nuovo metro della Legge,
un amore adulto, maturo, esigente.
San Paolo farà di questo tema uno dei
punti centrali della sua predicazione,
giungendo a definire una forma di schiavitù
l’osservanza rituale della Legge.
Se imparassimo anche noi a non nasconderci
dietro le regole per scoprire quanto siamo liberi
di amare, facendoci aiutare dalla preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.