martedì 13 settembre 2022

Il Vangelo del Mercoledì 14 Settembre 2022

 

Della 24° settimana del Tempo Ordinario.

Esaltazione della Santa Croce, Trofeo della vittoria pasquale.

Prima Lettura

Chiunque sarà stato morso e guarderà il serpente, resterà in vita.

Dal libro dei Numeri (21,4b-9)

In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio.

Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire

dall’Egitto per farci morire in questo deserto?

Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».

Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la

gente, e un gran numero d’Israeliti morì.

Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo

parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani

da noi questi serpenti».

Mosè pregò per il popolo.

Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque

sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».

Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente

aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

Parola di Dio.

Vangelo

Bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,13-17) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non

colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.

E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato

il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque

crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,

ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Ancora oggi il segno della croce è uno scandalo per tanti; come è possibile che

Dio debba dimostrarci il suo amore attraverso ciò che ricorda un supplizio infame?

Ma è Gesù stesso a darci la risposta; nella croce si trova la cifra dell’amore

che Dio ha avuto per tutta l’umanità.

Egli ha tanto amato il mondo, da dare suo Figlio per noi.

Le sue braccia aperte sulla croce, rappresentano l’abbraccio di Dio a ogni uomo.

Dunque, facciamo memoria del segno della nostra redenzione.

Come possiamo pensare, nei momenti di sconforto, che Dio non si ricordi di noi?

Egli ci ha dato tutto se stesso e, sulla croce, ci ha fatto capire la concretezza

di tale amore nei nostri confronti.

Dobbiamo essere particolarmente grati a Dio, soprattutto in questa festa;

Lui ci colmerà di grazia e di gioia, a noi, il compito di ringraziarlo con la

nostra preghiera. 

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.