giovedì 17 giugno 2021

Il Vangelo del Venerdì 18 Giugno 2021

 

Della 11° settimana del Tempo Ordinario.

San Gregorio Giovanni Barbarigo, vescovo.

Prima lettura.

Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (11,18.21b-30)

Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io.

In quello in cui qualcuno osa vantarsi-lo dico da stolto-oso vantarmi anch'io.

Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io!

Sono ministri di Cristo?

Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di

più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.

Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato

battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio,

ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.

Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali,

pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da

parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti

digiuni, freddo e nudità.

Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.

Chi è debole, che anch'io non lo sia?

Chi riceve scandalo, che io non ne frema?

Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.

Parola di Dio.

Vangelo.

Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

Dal Vangelo secondo Matteo (6,19-23) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra,

dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece

per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non

scassìnano e non rubano.

Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

La lampada del corpo è l'occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo

sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso.

Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Quanto investiamo nelle cose di Dio?

Quanta energia e forza e intelligenza mettiamo nelle cose che veramente contano?

Il ragionamento di Gesù è semplice e lineare; se ci diamo (giustamente) tanto da

fare per far quadrare i bilanci famigliari ed accumulare due soldini per il futuro,

perché non fare altrettanto per accumulare la conoscenza che resta, la prospettiva

che rimane eterna?

Gesù ci invita a misurare bene il nostro comportamento, a guardare quanta energia

dedichiamo per coltivare l’interiorità, ciò che dura per sempre, (a guardare con

occhio semplice, lineare la nostra vita per potere giudicare con obiettività quali

sono le cose che veramente contano per noi.

Non si tratta di aggiungere preoccupazioni a preoccupazioni, e di sentirci in colpa

se non riusciamo a pregare a sufficienza o a dare una mano in parrocchia ma, piuttosto,

di metterci in una prospettiva diversa, dal punto di vista dell’Eterno.

Dov’è davvero il nostro cuore?

Dove batte forte?

Verso cosa orientiamo le nostre forze?

Gesù pretende di essere più di ogni gioia, ci chiede di osare, di rischiare, di fidarci di Lui.

Mettere la ricerca di Dio al centro della nostra vita, credetemi, è un ottimo affare,

se facciamo fatica; la preghiera ci può aiutare!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.