domenica 1 settembre 2019

Il Vangelo del Lunedì 2 Settembre 2019


Della 22° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicèsi (4,13-18)
Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono
morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.
Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo
di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che
saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza
su quelli che sono morti.
Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della
tromba di Dio, discenderà dal cielo.
E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo
ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro
al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.
Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (4,16-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo
solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere.
Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era
scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato
con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare
ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette.
Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui.
Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi
avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che
uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».
Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico,
cura te stesso.
Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”».
Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando
il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;
ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne.
C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro
fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno.
Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del
monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù.
Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Agli esperti di Scrittura non sfugge che Gesù tronca la frase di Isaia a metà.
Il periodo conclude così: “E a predicare un giorno di vendetta per il
nostro Dio” (Isaia 61,2).
Gesù non lo legge, lo tronca.
Si ferma all’anno di grazia.
Nessun riscatto del nazionalismo ebraico.
Perdono e conversione.
Queste le due cifre dell’annuncio.
La Parola si è chiusa, il libro viene arrotolato.
Gesù si è permesso di correggere la Parola.
Questo è troppo.
Gesù interagisce, cita la Scrittura, spiega come sia difficile fare i profeti in casa
propria, e che solo degli stranieri, come la vedova di Zerepta e Naaman il Siro,
hanno saputo riconoscere profeti grandi  come Elia ed Eliseo.
E si scatena il putiferio.
All’iniziale sconcerto subentra l’offesa e la permalosità.
Ma come si permette?
Ma chi si crede di essere questo presuntuoso?
È proprio vero amici, quelli che dovrebbero essere i primi a credere a quello
che dici, sono proprio quelli che non ci credono affatto, ma non preoccupiamoci,
ci sono gli altri e questo ci basta, se ne siete delusi come è successo a me,
attraverso la preghiera può passare la delusione.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.