giovedì 7 maggio 2015

Il Vangelo del Venerdì 8 Maggio 2015

1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (15,22-31)
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,12-17) anno B.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo
è il mio comandamento; che vi amiate gli uni gli
altri come io ho amato voi.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare
la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa
quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho
fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi
ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il
vostro frutto rimanga; perché tutto quello che
chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore.
Sin dall’inizio, la Chiesa ha imparato a riconoscere
al di là dei tempi e dei luoghi in cui essa pone radici,
ciò che è veramente importante da ciò che invece
è solo accessorio e passeggero.
Nel primo concilio di Gerusalemme fu subito chiaro
che l’importante, per i credenti, non era tanto la
circoncisione, quanto un comportamento che
brillasse del dono della vita nuova ottenuta dalla
passione e risurrezione di Cristo.
Non perdiamoci in cose frivole, ma cerchiamo di
capire sempre cosa è gradito a Dio del nostro
comportamento.
Come insegnava Gesù.
Non facciamo come gli Ebrei contemporanei di Gesù,
che per loro, abituati ad ascoltare tutt’altro tipo di
linguaggi, era una cosa davvero inaudita ed inconcepibile
era sentire che Dio chiamasse le sue creature amici.
Ciò perché l’amicizia presume una parità di dignità
e di intenti, ed uno scambio reciproco di sentimenti
e di obiettivi.
Ora, non che l’uomo sia asceso di grado o sia aumentata
la sua dignità; egli è sempre la creatura meravigliosa
di Dio, ma anche colei che ha conosciuto il peccato
e la disobbedienza.
È Dio che si è abbassato ed ha cercato l’amicizia dell’uomo.
Però questa amicizia dobbiamo meritarcela;
per questo dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.