giovedì 4 luglio 2024

Il Vangelo del Venerdì 5 Luglio 2024

 

Della 13° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Antonio Maria Zaccaria, sacerdote.

Prima Lettura

Manderò la fame nel paese; non fame di

pane ma di ascoltare le parole del Signore.

Dal libro del profeta Amos (8,4-6.9-12)

«Ascoltate questo, voi che calpestate il

povero e sterminate gli umili del paese,

voi che dite: "Quando sarà passato il

novilunio e si potrà vendere il grano?

E il sabato, perché si possa smerciare il

frumento, diminuendo l'efa e aumentando

il siclo e usando bilance false, per comprare

con denaro gli indigenti e il povero per un

paio di sandali?

Venderemo anche lo scarto del grano"».

«In quel giorno-oracolo del Signore Dio-farò

tramontare il sole a mezzogiorno e oscurerò

la terra in pieno giorno!

Cambierò le vostre feste in lutto e tutti i

vostri canti in lamento: farò vestire ad

ogni fianco il sacco,

farò radere tutte le teste: ne farò come un

lutto per un figlio unico e la sua fine sarà

come un giorno d'amarezza.

Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore

Dio-in cui manderò la fame nel paese; non

fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare

le parole del Signore».

Allora andranno errando da un mare

all'altro e vagheranno da settentrione a

oriente, per cercare la parola del Signore,

ma non la troveranno.

Parola di Dio.

Vangelo

Non sono i sani che hanno bisogno

del medico, ma i malati.

Misericordia io voglio e non sacrifici.

Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13) anno pari.

In quel tempo, Gesù, vide un uomo,

chiamato Matteo, seduto al banco delle

imposte, e gli disse: «Seguimi».

Ed egli si alzò e lo seguì.

Mentre sedeva a tavola nella casa,

sopraggiunsero molti pubblicani e

peccatori e se ne stavano a tavola

con Gesù e con i suoi discepoli.

Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi

discepoli: «Come mai il vostro maestro

mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».

Udito questo, disse: «Non sono i sani che

hanno bisogno del medico, ma i malati.

Andate a imparare che cosa vuol dire:

"Misericordia io voglio e non sacrifici".

Io non sono venuto a chiamare i giusti,

ma i peccatori».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È seduto al banco delle imposte Matteo,

quando incrocia lo sguardo di quel falegname

ospite in casa di Simone il pescatore.

Pensa che gli voglia chiedere qualcosa,

un favore, uno sconto, un aiuto.

È temuto Levi, è un pubblicano che

riscuote le tasse per conto dei romani.

Lo odiano tutti, visceralmente, ma lo

temono e lo rispettano.

E invece il Nazareno non gli chiede nulla.

Sorride e gli dice di lasciare tutto.

Sta scherzando, sicuramente.

È stranito ora Matteo, ma lo sguardo

di Gesù non lo abbandona.

Cosa avrà visto in quello sguardo?

Quale abisso di bene e di luce?

Quanta misericordia e compassione?

Cosa può spingere una persona a lasciare

tutto per davvero? Sul serio?

Forse anche noi abbiamo incrociato il

suo sguardo, forse anche noi ci siamo

sentiti travolti dalla misericordia,

forse anche noi abbiamo colto la

misura infinita della tenerezza di Dio.

È venuto per noi ammalati, il Signore,

non per quelli che non hanno bisogno

di salvezza.

È venuto senza porre condizioni,

mettendosi in gioco, sfidandoci ad

osare, a rischiare e a pregare il Padre.

E la cosa straordinaria è che questo

incontro Matteo lo racconta trent’anni

dopo e ne parla con una freschezza e

una nostalgia che commuove.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.