Della 31° settimana del Tempo Ordinario.
San Goffredo di
Amiens, vescovo.
Prima Lettura
Aspettiamo come
salvatore il Signore
Gesù Cristo, il
quale trasfigurerà il
nostro misero corpo
per conformarlo
al suo corpo
glorioso.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo
ai Filippési (3,17-4,1)
Fratelli, fatevi
insieme miei imitatori e
guardate quelli che si
comportano secondo
l'esempio che avete in
noi.
Perché molti-ve l'ho
già detto più volte
e ora, con le lacrime
agli occhi, ve lo
ripeto-si comportano
da nemici della
croce di Cristo.
La loro sorte finale
sarà la perdizione,
il ventre è il loro
dio.
Si vantano di ciò di
cui dovrebbero
vergognarsi e non
pensano che alle
cose della terra.
La nostra cittadinanza
infatti è nei cieli
e di là aspettiamo
come salvatore il
Signore Gesù Cristo,
il quale trasfigurerà
il nostro misero corpo
per conformarlo
al suo corpo glorioso,
in virtù del potere
che egli ha di
sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei
carissimi e tanto
desiderati, mia gioia
e mia corona,
rimanete in questo
modo saldi nel
Signore, carissimi!
Parola di Dio.
Vangelo
I figli di questo
mondo verso i loro
pari sono più
scaltri dei figli della luce.
Dal Vangelo secondo Luca
(16,1-8) anno pari.
In quel tempo, Gesù
diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva
un amministratore,
e questi fu accusato
dinanzi a lui di
sperperare i suoi
averi.
Lo chiamò e gli disse:
"Che cosa sento
dire di te?
Rendi conto della tua
amministrazione,
perché non potrai più
amministrare".
L'amministratore disse
tra sé: "Che cosa
farò, ora che il mio
padrone mi toglie
l'amministrazione?
Zappare, non ne ho la
forza; mendicare,
mi vergogno.
So io che cosa farò
perché, quando sarò
stato allontanato
dall'amministrazione, ci
sia qualcuno che mi
accolga in casa sua".
Chiamò uno per uno i
debitori del suo
padrone e disse al
primo: "Tu quanto devi
al mio padrone?".
Quello rispose:
"Cento barili d'olio".
Gli disse:
"Prendi la tua ricevuta, siediti
subito e scrivi
cinquanta".
Poi disse a un altro:
"Tu quanto devi?".
Rispose: "Cento
misure di grano".
Gli disse:
"Prendi la tua ricevuta e
scrivi ottanta".
Il padrone lodò
quell'amministratore
disonesto, perché
aveva agito
con scaltrezza.
I figli di questo
mondo, infatti, verso i loro
pari sono più scaltri
dei figli della luce».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il Signore Gesù loda la
scaltrezza
dell’amministratore disonesto
perché
ha messo impegno nel venir fuori
da
una situazione perlomeno
imbarazzante.
E annota, sconsolato; quanta
arguzia
mettono i figli di questo mondo
nel
risolvere le situazioni
complicate e
quanta poca intelligenza mettono
nelle cose dello Spirito!
Ha ragione il Signore. Purtroppo.
Chi di noi non si preoccupa dei
propri
risparmi rosicchiati dall’inflazione
e
dal saliscendi dei mercati?
Chi di noi non smuove amicizie e
conoscenze per avere giustizia da
un
avversario o per tutelare il
proprio
posto di lavoro?
La stessa intelligenza, la stessa
arguzia,
siamo chiamati a mettere nelle
cose di
Dio, ben sapendo che Lui solo può
colmare i nostri cuori, Lui solo
può
darci quella stabilità e quella
pace
interiore che valgono più di ogni
altra cosa.
Animo, amici di Dio!
Smettiamola di vivere una vita
spirituale
approssimativa e altalenante,
lasciata
all’improvvisazione e al caso.
Chiediamo al Signore di avere una
forte
motivazione per fare bene i
nostri conti,
per investire là dove tignola e
ruggine
non distruggono, dove dimora il
Signore,
dove ha sede la nostra pace con
la preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.