lunedì 4 gennaio 2021

Il Vangelo del Martedì 5 Gennaio 2020

 

Del Tempo di Natale prima dell’Epifania.

Sant' Amelia, vergine e martire.

Prima lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (3,11-21)

Figlioli, questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo

gli uni gli altri.

Non come Caino, che era dal Maligno e uccise suo fratello.

E per quale motivo l'uccise?

Perché le sue opere erano malvagie, mentre quelle di suo fratello erano giuste.

Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia.

Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli.

Chi non ama rimane nella morte.

Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida

ha più la vita eterna che dimora in lui.

In questo abbiamo conosciuto l'amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per

noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.

Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità,

gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l'amore di Dio?

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.

In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il

nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri.

Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.

Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,43-51) anno dispari.

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!».

Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.

Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto

Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret».

Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?».

Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».

Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero

un Israelita in cui non c'è falsità».

Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».

Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto

l'albero di fichi».

Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!».

Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l'albero di fichi, tu credi?

Vedrai cose più grandi di queste!».

Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli

di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

L’incontro col Messia è contagioso; l’evangelista Giovanni parla della chiamata

dei discepoli come di un dialogo fra amici, fra conoscenti.

Chi fa esperienza di Cristo non può tacere, non può più farne a meno, sente dentro

di sé il desiderio impellente di raccontare, di dire, di dare.

Anche Natanaele/Bartolomeo viene coinvolto.

Conosce la Scrittura, Bartolomeo, lo troviamo seduto sotto un fico, l’albero alla cui

ombra riflettevano i rabbini, conosce bene la Parola; Nazareth non viene mai citata

nella migliaia di pagine che descrivono tutti gli angoli più remoti della terra di Israele.

È un conoscitore della Bibbia ma la sua lingua è tagliente e il suo giudizio impietoso.

Ma non è feroce come appare; è amico di Filippo, il cui nome evoca un’origine

meticcia, non deve essere un esaltato tradizionalista come i farisei.

Bartolomeo ha un cattivo carattere, si sente.

Ma appena Gesù, di quel suo carattere irruento, sottolinea il lato positivo; che

almeno si sa sempre cosa pensa, egli si scioglie!

È stupito, Bartolomeo; mai nessuno gli aveva fatto un complimento del genere!

E professa, esagerando, la sua fede.

Ricordiamoci sempre che l’annuncio passa attraverso la relazione positiva fra le

persone, per riuscirvi, dobbiamo solo pregare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.